Birra Cifra: l’innovazione che esaltala tradizione del luppolo: c'è magia! - Le Cronache
Attualità

Birra Cifra: l’innovazione che esalta
la tradizione del luppolo: c’è magia!

Birra Cifra: l’innovazione che esaltala tradizione del luppolo: c’è magia!

di Gianluca Cammarano
Immersi nella piccola cittadina di Fisciano, più precisamente nella frazione di Penta, un luogo caratterizzato dalla presenza dell’università di Degli studi di Salerno e da un forte via vai di studenti che hanno dato nuova vita alla zona, incontriamo Antonio Caputo, Adriana Erra Webster e Domenico Di Caro,i proprietari del birrificio Cifra! Vulcani di passione e idee, eterogenei nelle loro conoscenze e studi universitari, ma omogenei nella loro passione per la maltata bevanda.
Passione che li ha fatti incontrare proprio tra le aule universitarie e li ha portati a creare il loro piccolo universo brassicolo, con una prima sede a Bellizzi.
Il loro percorso è tempestato di premi e riconoscimenti. Il mastro birraio Domenico, accompagnato dalla dolce Adriana, crea tanti piccoli capolavori. Antonio invece si dedica al lato commerciale e comunicativo. Questo percorso li porterà infine a Fisciano, nel loro bellissimo birrificio con annessa taproom.
L’approccio alla birra di questo gruppo dinamico e fantasioso, è molto particolare: utilizzando la tecnologia, portano a far splendere un gioiello chiamato Tradizione.
Le loro birre hanno infatti origine antiche, arrivano dal ricettario di famiglia di Adriana, ovvero la famiglia Webster, che ha prodotto birra fino ad alcuni anni fa nelle piane dello Yorkshire nel Regno Unito. Le birre del Birrificio Cifra, sono piccoli esempi di storia brassicola oggi riportati a noi in chiave tecnologica. Infatti, la grafica rappresentata sulle etichette richiama una serie di circuiti, quasi come se fossero rigogliosi arbusti di luppoli cibernetici e, ogni tipologia di birra prodotta, è contrassegnata da un numero di tre cifre che rappresentano: il corpo della birra che dipende dalla tipologia dei malti utilizzati, l’amaro che deriva dalla quantità di luppolo usato e la gradazione alcolica. In questo modo, la persona che sceglie la birra da provare può avvicinarsi il più possibile al proprio gusto personale e anche chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’artigianale risulta avere una guida in più.
Birra Cifra è un birrificio con una forte impronta inglese, ma anche lo stile belga fa capolino tra le loro ricette. Citando solo alcuni dei loro prodotti, troviamo la “435” e la “448” (rispettivamente una Belgian Pale e una Strong Ale), l’Irish Stout “354” o ancora la “466”, una Ipa. Ma non è finita qui, infatti andando avanti nella visita, i ragazzi ci presentano la Summer Ale “333”, una ricetta estiva fatta con soli prodotti italiani, leggera e con sentori agrumati e successivamente la Winter Ale “549”, una ricetta invernale fatta con anice stellato e miele. Questi “piccoli gioielli” rappresentano al massimo i loro stili d’origine, dai quali nascono la passione e l’amore che avvertiamo ad ogni sorso…lo stesso amore che unisce Adriana e Domenico, compagni anche nella vita e non solo nel lavoro.
Soffermandoci a parlare con Antonio, ragioniamo sull’importanza dell’utilizzo di materie prime di qualità (scelte con cura e meticolosità), sui progetti futuri (come quello di creare rete con tutte le realtà agroalimentari presenti all’interno del territorio italiano) e del grande desiderio di portare pian piano Cifra a diventare una realtà a minor impatto ambientale. Infatti, ci racconta di come raccolgono le trebbie di scarto della produzione e di come vengono trasformate in pane dal vicino “Agriturismo Incartata” e anche di come la loro taproom sia diretta a diventare un luogo dove il prodotto tipico campano e non, farà da cornice alle loro straordinarie creazioni. E ora signori, vi invitiamo a visitare questo meraviglioso universo fatto di luppoli e malti cibernetici in via G. Matteotti, 23 – Penta di Fisciano, a scegliere la vostra Cifra, quella che più vi rappresenta e…a bere una cifra! (Sempre responsabilmente!).