Beni confiscati, accusa di Romano: “Venduti terreni del Ministero” - Le Cronache
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Beni confiscati, accusa di Romano: “Venduti terreni del Ministero”

Beni confiscati, accusa di Romano: “Venduti terreni del Ministero”

di Mario Rinaldi
“Colti sul fatto! Altro che “mero errore”. La nostra azione di controllo ha scongiurato una vera e propria ignominia per la nostra Città”. Esordisce così, il consigliere di opposizione del Comune di Mercato S. Severino, Giovanni Romano, e capogruppo del Movimento Civico Sanseverinese, in merito ad un avviso che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Somma, aveva pubblicato, lo scorso mese di agosto, per la vendita di fabbricati e terreni non più utili alle attività del Comune. Nell’elenco approvato dal Consiglio Comunale a luglio era presente una voce unica indicante 27 “aree demaniali boscate” di proprietà comunale da mettere in vendita. L’elenco dei terreni, secondo quanto esposto da Romano, non fu reso noto al Consiglio Comunale. E, al momento della vendita, ci sarebbe stata una sgradita sorpresa. “Sono stati venduti ad un privato – spiega Romano – anche due terreni che il Ministero delle Finanze trasferì al patrimonio indisponibile del Comune il 30 aprile 1998 perché confiscati ad un noto esponente della criminalità organizzata degli anni Ottanta. I terreni furono trasferiti al Comune con il vincolo di destinazione d’uso, voluto dall’Amministrazione Comunale dell’epoca, per realizzare “un’oasi naturalistica annessa al costituendo Parco Archeologico comunale del Castello dei Sanseverino”. L’oasi fu effettivamente realizzata, a costo zero, da “quelli di prima” e messa al servizio dei cittadini e delle associazioni che organizzavano le visite a cavallo nell’area archeologica del Castello”. Il Piano delle alienazioni sottoposto al Consiglio Comunale, è stato approvato prima dalla Giunta Comunale che, quindi, sempre secondo quanto indicato dal consigliere Romano, “non poteva non sapere di aver messo in vendita i terreni confiscati alla camorra. Ma i consiglieri comunali che hanno approvato quel Piano e quell’elenco ne erano a conoscenza?”. Lunedì scorso, l’opposizione ha presentato un’interrogazione urgente chiedendo spiegazioni. Giovedì scorso la vendita e’ stata annullata. “Ovviamente – dice ancora Romano – nel provvedimento di annullamento del Segretario Generale non si fa riferimento alla nostra interrogazione. Con la solita spocchia arrogante, si scrive che i due terreni sono stati inseriti nell’elenco dei beni in vendita “per mero errore”. La Dis-Amministrazione decide volontariamente di vendere, senza poterlo fare, i due terreni confiscati alla camorra, li inserisce nell’elenco e questo sarebbe un “mero errore”?”. E ancora: “Se non avessimo presentato l’interrogazione, chi avrebbe individuato il “mero errore? E, soprattutto, i terreni sarebbero stati comunque venduti?, si è chiesto Romano. “Abbiamo “scoperto che – continua Romano nella sua spiegazione – sempre in modo non dichiarato, uno dei due terreni è stato inserito anche nell’elenco di precedenti aste pubbliche. Evidentemente non bastava a rendere appetibile la vendita ed ecco che, “per mero errore”, compare anche il secondo terreno (che è attaccato al primo) nell’elenco dell’asta di agosto. Siamo sconcertati e preoccupati. Abbiamo l’impressione che “ci abbiano provato” e che, anche stavolta, li abbiamo costretti a fare marcia indietro così come riuscimmo a bloccare il tentativo di sventrare la collina del Parco con l’inutile ascensore inclinato”. Per Romano, ormai, il Castello servirebbe solo alle iniziative di propaganda politica come la inaugurazione del Parco Archeologico fatta al chiuso dell’Aula Consiliare. Intanto, l’opposizione di governo, ha segnalato il tentativo di vendita alla competente autorità giudiziaria.