Azione: La Nocera del futuro? Serve visione più coraggiosa - Le Cronache Ultimora
Ultimora Nocera Inferiore

Azione: La Nocera del futuro? Serve visione più coraggiosa

Azione: La Nocera del futuro? Serve visione più coraggiosa

Una visione più coraggiosa, lungimirante e un cambio di passo da parte dell’Amministrazione comunale. È ciò che chiedono Luca Forni e Gennaro Della Mura, rispettivamente presidente provinciale e segretario cittadino di Azione. “Non puoi amministrare una città piena di potenzialità ma anche enormemente complessa come Nocera Inferiore senza programmazione e pragmatismo e senza pensare, soprattutto, al futuro, ai giovani: sono le nuove generazioni che dovremmo tutelare e che, invece, sviliamo”, afferma Luca Forni.

Partiamo proprio da qui, presidente Forni, dall’inverno demografico che stiamo vivendo. Le nostre culle sono sempre più vuote e ogni anno migliaia di persone, perlopiù giovani, lasciano il nostro Paese in cerca di opportunità e condizioni migliori. Il Sud, la provincia di Salerno e Nocera Inferiore non sono esenti dal problema.

«No, ed anzi personalmente reputo la crisi demografica e lo spopolamento i sintomi più chiari di una crisi di sistema profonda alla quale occorre lavorare per porre rimedio. Le segnalo solo due dati per comprendere meglio il fenomeno: ogni anno è come se un’intera Salerno emigrasse all’estero. Centotrentamila persone lasciano l’Italia impoverendo il nostro capitale umano. Il secondo dato riguarda Nocera Inferiore: in venticinque anni abbiamo perso il 15% della nostra popolazione e la traiettoria continua drammaticamente a puntare verso il basso. Senza opportunità concrete e senza un welfare comunale più forte, creazione di nuovi posti lavoro e opportunità il calo proseguirà inesorabile».

Dovesse indicare un tema, uno solo, che reputa essenziale per Nocera Inferiore, su cosa concentrerebbe la sua attenzione?

«Come lei certamente ricorderà, Azione è nata nell’autunno del 2019 con un evento sulla sanità. E allora non posso che citare l’emergenza sanitaria che il nostro territorio sta vivendo. L’ospedale di Nocera, l’Umberto I, è da tempo al centro delle cronache. Il quadro nazionale è certamente sconsolante ma non vale, non può valere, il principio per cui mal comune, mezzo gaudio. Quando i pazienti vengono sballottolati come fossero pacchi, quando gli esami vengono rimandati perché mancano le attrezzature e i dispositivi medici, quando le barelle diventano luoghi di sosta di persone sofferenti dovremmo avere, tutti, il buon senso e la serietà di porre la questione al primo posto. E mi consenta di aggiungere un punto».

Aggiunga.

«È davvero indegno lo scaricabarile tra poteri dello Stato, specie su temi così sensibili. la competenza di ciascun livello istituzionale – sindaco, regione, governo – dovrebbe trovare un suo limite nel più ampio senso di responsabilità che ogni eletto, espressione della sua comunità, dovrebbe avvertire nell’espletamento del suo mandato. E invece continuiamo a procedere per sterili bracci di ferro: le opposte tifoserie di partito e le prese di posizione dettate sono da interessi elettorali danneggiano i cittadini! Ventidue mesi d’attesa per l’operazione di un polipo non sono ammissibili, così come non lo è rimandare una paziente oncologica a casa perché non ha saldato le spese. Il problema della malasanità va visto non solo nell’ottica della città di Nocera Inferiore: serve una visione più ampia che guardi all’intero comprensorio dell’agro nocerino-sarnese. La sanità, i trasporti, i servizi sociali, la viabilità, per citarne alcune, sono tematiche che non possono essere affrontate se non in un’ottica comprensoriale».

A Nocera Inferiore dovrebbe sorgere una casa di comunità. Qual è la sua opinione in merito?

«Il mio auspicio è che per una struttura di tale importanza i lavori possano procedere col massimo della rapidità, anche perché essendo un progetto PNRR dovrà essere ultimato entro il 2026. Ma il punto è sempre lo stesso: dovremmo concentrarci di più sul far accadere le cose, come ripete spesso il nostro segretario nazionale Carlo Calenda. Inoltre, da avvocato esperto in diritto alimentare che vive quotidianamente il settore dell’agroindustria della nostra regione, mi chiedo se l’area prescelta, quella di Fiano, sia la più idonea. Da PUC l’area sarebbe destinata ad un uso agricolo e sul cui suolo sono coltivati, tra gli altri, anche i pomodori San Marzano, patrimonio inestimabile del nostro agro. Domando se non si potesse utilizzare un immobile già esistente, anche per valorizzarlo, salvaguardando così l’agricoltura, che è perno della nostra economia».

Segretario Della Mura, lei è stato consigliere comunale durante l’Amministrazione Torquato e da circa un anno ricopre la carica di segretario cittadino di Azione a Nocera Inferiore. Come giudica l’operato della giunta De Maio? Come vede la sua città?

«L’amministrazione De Maio non regge il confronto con quella guidata da Manlio Torquato, questa è la verità. E mi spiace constatare che anche tanti progetti avviati nello scorso quinquennio non stiano ancora vedendo la luce. Le faccio tre esempi».

Prego.

«Il primo tema non può che essere quello dell’igiene urbana, che seguo da anni con grande attenzione. Mi chiedo, ad esempio, quando verrà implementato il piano industriale sulla raccolta differenziata che avevamo approvato con l’amministrazione Torquato. È partita la raccolta porta a porta anche del vetro ma della paventata riduzione della Tari ancora non c’è traccia. O ancora, che fine hanno fatto gli ispettori ambientali, i cui contratti sono scaduti circa un mese fa? E delle loro funzioni chi si occuperà? La cittadinanza merita una maggiore trasparenza su questi temi. In generale, ascoltando le opinioni di tanti nocerini l’idea è quella di una più città sporca, poco curata, quasi in uno stato di abbandono.

Il secondo esempio?

«Il commercio. Quante sono le serrande abbassate? Che fine ha fatto la movida del sabato sera? Dov’è finito quel turismo di prossimità che rendeva Nocera Inferiore il perno dell’Agro e non solo? Manca un piano commerciale degno di questo nome perché manca una visione di città. E perché manca il coraggio di implementarlo. La Galleria di Piazza del Corso, ad esempio, è ancora senza un piano sicurezza. L’approssimazione è l’esatto opposto della programmazione.

Terzo?

«Le opere pubbliche. L’amministrazione Torquato aveva inciso soprattutto sulla viabilità, migliorando la vita quotidiana di tanti nocerini  e sugli spazi comuni, primo fra tutti l’opera di riqualificazione della villa comunale de Sauget. L’amministrazione De Maio quando procede lo fa col passo della tartaruga, penso alla zona industriale di Casarzano o all’apertura dell’essenziale centro antiviolenza. Come Nocera in Azione chiediamo all’amministrazione un cambio di passo rapido. La città ha bisogno di risposte e ne ha bisogno subito».

Presidente Forni, Azione cresce in tutta la provincia di Salerno ma immagino che poter contare su un gruppo così nutrito e puntuale su Nocera Inferiore, la sua città, sia punto d’orgoglio per lei».

«Assolutamente. Mi consenta di ringraziare il segretario cittadino Gennaro Della Mura che ha sempre un occhio attento e vigile sul territorio, così come il vicesegretario Salvatore Capodanno, le cui competenze in ambito sanitario rappresentano per noi un arricchimento essenziale. Ma Nocera è rappresentata ad ogni livello del partito: il nostro consigliere comunale Giovanni D’Alessandro, professore di Diritto costituzionale, è stato da poco nominato a presiedere l’importante tavolo delle Riforme in direzione nazionale. Siamo tre i nocerini negli organi nazionali: oltre a me e a Giovanni, fa parte dell’Assemblea anche Imma Zinnia, che è anche vicesegretaria provinciale. Ma voglio ricordare anche Massimo Petrosino, Filippo Genovese, Chiara Ruggiero, Antonio Schiavo e tanti altri iscritti, perché quando sono soprattutto i giovani ad avvicinarsi alla politica, con la loro passione e le loro idee danno a tutti lo sprono per fare meglio. Ecco, questo credo restituisca l’immagine di una città in cui Azione è radicata, compatta e che ha ben chiaro cosa fare anche in vista delle prossime elezioni regionali».