
Alberto Cuomo
Caro Aniello, o, se vuoi caro Salzano, ho letto con interesse il tuo articolo che sostiene non vi fosse ingerenza di De Mita nella localizzazione dell’Università. Il tuo articolo sostiene giustamente che la scelta fu determinata dalla volontà di costruire un moderno campus con servizi sportivi etc. invece che un ateneo cittadino disperso tra gli edifici storici. Ti ricordo solo che una ipotesi riguardante il centro storico fu di Paolo Portoghesi vincitore di un concorso di idee bandito nel 1973 da Gaspare Russo, successiva quindi al sindacato di Menna che l’aveva proposta al fine di trasformare il Magistero in Università (1968). Pur senza rilevare che atenei più grandi sono localizzati in buona parte in città (v. Roma e Napoli) e pur aderendo alla tipologia del Campus autonomo, qual è ora quello di Fisciano, non è spiegabile il suo allontanamento verso Avellino, mentre sarebbe stato possibile attuarlo, secondo l’ipotesi dei socialisti che io avevo condotto al partito (1975), alle pendici di Ogliara, da dove, con un ponte, sarebbe stato possibile giungere alle porte della città, a vantaggio dell’Università e di Salerno. Si da il caso che prima che socialista sono stato comunista e ricordo i dibattiti interni al Pci favorevoli allo spostamento nella valle dell’Irno in sintonia con il pensiero di De Mita. Una tale sintonia che successivamente fece preferire l’abbandono del nome di Filiberto Menna, deputato regionale del Pci, per il rettorato, in favore di Buonocore e poi Amirante. Un caro saluto con amicizia,