Scafati. CF bocciato dal Consiglio di Stato - Le Cronache Provincia
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Scafati. CF bocciato dal Consiglio di Stato

Scafati. CF bocciato dal Consiglio di Stato

Scafati. Il Consiglio di Stato revoca il decreto ingiuntivo del Consorzio Farmaceutico Intercomunale nei confronti del Comune di Scafati: sarà il giudice civile a decidere. La lite finita in  Tribunale era nata in seguito al recesso dell’ente comunale dal consorzio nel 2020 e ruota attorno a una cifra vicina al milione e mezzo di euro. Palazzo Spada è intervenuto sulla vicenda, azzerando le decisioni precedenti e demandando la questione alla giustizia civile, che sarà chiamata a stabilire se e quanto il Comune debba rimborsare il Consorzio. Che ha avanzato richieste non solo in conseguenza dell’uscita dell’ente dal consorzio, ma anche per il fatto che le farmacie comunali di Scafati hanno continuato a operare sotto la sua gestione. Le stesse farmacie sono oggetto di un piano di alienazione deciso già durante il mandato dell’ex sindaco Cristoforo Salvati, nell’ambito del piano di riequilibrio finanziario a cui Palazzo Mayer è vincolato. Una procedura complessa che è poi ricaduta sull’attuale sindaco, Pasquale Aliberti, e che ha portato anche al blocco di diversi bandi pubblici di vendita. Il Comune di scafati ha impugnato l’atto del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) affidandosi all’avvocato Feliciana Ferrentino ricorrendo poi davanti al Consiglio di Stato. Da ricordare che i giudici del Tribunale amministrativo regionale aveva riconosciuto l’incompetenza del Tar ma non aveva annullato il decreto ingiuntivo, dichiarando invece inammissibile l’opposizione dell’ente. Su questo punto ha fatto leva la difesa comunale, segnalando presunte violazioni delle regole processuali nel giudizio di opposizione. I giudici di Palazzo Spada hanno così accolto le osservazioni del legale dell’ente scafatese, chiarendo che la competenza a emettere l’ingiunzione spetta al tribunale ordinario competente per la causa nel merito. Inoltre, secondo i giudici del Consiglio di Stato, eventuali irregolarità non possono essere limitate alla fase di opposizione, ma devono riguardare anche quella iniziale, ovvero l’emissione del decreto stesso. Da qui la decisione di revocare il decreto ingiuntivo, per il quale ora sarà il giudice civile ad esprimersi come appunto deciso da Palazzo Spada.