«Al momento non ho elementi sufficienti per esprimere un giudizio sulla questione. Sicuramente l’ente pubblico può avviare le richieste alle autorità competenti per la sua installazione. Vanno approfondite le motivazioni che hanno portato a questa scelta. Spesso gli enti vengono accusati che dietro questa scelta c’è solo l’intenzione di far cassa». Sono parole di Bartolomeo Lanzara, presidente di Codacons Cilento, che interviene sull’ormai arcinoto autovelox di Agropoli. All’impianto, per dovere di cronaca, spetta già un grande primato, quello cioè di essere stato capace di creare ampie discussioni prima ancora di essere installato.
Al momento, infatti, c’è la sola linea di indirizzo dell’amministrazione comunale o più nello specifico della giunta guidata da Roberto Antonio Mutalipassi che ha proposto ai suoi assessori tale iniziativa. Ad esclusione della vice sindaca Maria Giovanna D’Arienzo, tutti hanno votato per l’approvazione. Tornando a Lanzara, il presidente di Codacons non si lancia in giudizi o dichiarazioni anche perché preferisce attendere di conoscere in maniera più approfondita la questione. Da capire, inoltre, come verranno usati i fondi derivanti dal pagamento delle sanzioni: saranno entrate vincolate o saranno utilizzate dall’Ente per le esigenze economiche del comune? Domande alle quali si spera ci siano risposte da parte dell’amministrazione comunale, con la speranza che venga convocata una conferenza stampa, degna di tale nome, nella quale si possano spiegare le motivazioni e altri aspetti legati all’installazione dell’autovelox. Al momento, si sa poco o nulla sull’intero aspetto della vicenda, in particolare sul domani e sul futuro.
Le minoranze, le opposizioni e alcune associazioni hanno già espresso il loro parere negativo. Emilio Malandrino, coordinatore cittadini di Forza Italia, parla dell’ennesima vergogna e di un modo ulteriore per togliere soldi alla gente ed ai lavoratori. «Informeremo i rappresentanti locali a Roma – ha detto in una nota – interessando i responsabili di commissioni o del ministero. Non possiamo restare a guardare e soprattutto rimanere in silenzio per quella che sarà un’altra ignominia di un’amministrazione ormai allo sbando. Perché si è deciso di rimettere l’autovelox? Per fare soldi? Forse le casse comunali sono in rosso?». Guardando indietro nel passato, il coordinatore cittadino Malandrino quando era consigliere comunale ha già portato avanti delle battaglie contro l’autovelox di allora, fatto montare da Franco Alfieri prima e Adamo Coppola poi, miseramente distrutto a colpi di fucile. Avanza, in seguito, altre opinioni anche l’avvocato Giuseppe Russo, sempre più convinto di voler impugnare ogni atto, andando a studiare ogni minima parola scritta dall’ente comunale al fine di depositare una denuncia alla Procura della Repubblica.