di Marta Naddei
Saranno 1416 i migranti che domani mattina approderanno al Porto commerciale di Salerno. Lo faranno a bordo della nave anfibia della Marina Militare “San Giusto”. Attraccheranno – presumibilmente – sempre al molo Trapezio alle prime ore del mattino. Al momento è ancora in corso un vertice dell’Unità di crisi in Prefettura al fine di mettere a punto il piano di accoglienza dei rifugiati. Quello di domani sarà il terzo arrivo di immigrati sulla costa salernitana dal primo luglio ad oggi. I primi 1189 sono stati soccorsi da navi della Marina Militare, dalle unità della Capitaneria di Porto Peluso, Dattilo e altre motovedette minori e da alcune imbarcazioni mercatali intervenute in assistenza. Altri 227 migranti, tra cui 40 donne e 95 minori, sono saliti a bordo dell’anfibia dopo essere stati soccorsi nella serata di ieri dalla fregata Aliseo.
Poco più di una settimana fa, il presidente dell’Autorità portuale di Salerno Andrea Annunziata – poi ripreso dal primo cittadino Vincenzo De Luca – aveva espresso le proprie perplessità in merito a nuovi sbarchi presso lo scalo portuale cittadino: circostanza che, infatti, starebbe facendo storcere il naso a numerosi armatori che, in virtù dell’arrivo delle navi cariche di migranti, sono costrette a rallentare le proprie operazioni commerciali che slittano anche di un paio di giorni.
Anche il segretario generale della Cgil Campania Franco Tavella è intervenuto in questo senso: “La Cgil di Salerno e della Campania anche domani si faranno trovare pronte per fornire supporto e assistenza alle Forze dell’Ordine durante le operazioni di sbarco dei circa 1200 migranti attesi al porto cittadino. Ancora una volta saremo lì con i nostri mediatori culturali, pronti ad andare incontro alle esigenze di chi arriva nel nostro Paese in cerca di rifugio ed accoglienza”. “Fermo restando la solidarietà che indiscutibilmente si deve offrire – sottolinea Tavella – siamo al terzo sbarco nel giro di poco più di un mese. Salerno e il suo porto, attualmente, non sono purtroppo in grado di reggere questi flussi per evidenti ed oggettive carenze strutturali. Lo scalo salernitano è troppo piccolo per sostenere questi ritmi ed il territorio non offre strutture adeguate per accogliere dignitosamente uomini, donne e bambini già tramortiti da viaggi estenuanti”.