Appalti Covid, archiviata la posizione di Cascone - Le Cronache
Cronaca

Appalti Covid, archiviata la posizione di Cascone

Appalti Covid, archiviata la posizione di Cascone

Nell’inchiesta della Procura di Napoli sugli ospedali Copvid e sui tamponi è stata archiviata la posizione del consigliere regionale Luca Cascone. Lo stesso Cascone faceva parte, insieme ad altre 14 persone, cui la Procura lo scorso anno chiese la proroga di indagini.Tra loro figurano Enrico Coscioni, medico e consigliere per la sanità di Vincenzo De Luca; Italo Giulivo, coordinatore della task force messa in campo contro il Coronavirus; Roberta Santaniello, dirigente dell’Ufficio di gabinetto della Giunta regionale; Luca Cascone, consigliere regionale molto vicino a De Luca, e Corrado Cuccurullo, presidente di Soresa, la società della Regione Campania che si occupa della spesa sanitaria regionale. Nell’elenco degli indagati per i quali i pm hanno chiesto la proroga delle indagini non compare invece Ciro Verdoliva, manager dell’Asl Na1 Centro. Erano 23 le persone a vario titolo indagate nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli. Lo stesso Cascone spiegò che presso l’unità di crisi della Regione Campania aveva “fatto volontariato, per dare una mano”. La notizia dell’archiazione l’ha data lo stesso Cascone con un lungo post. “Non ritengo ci sia nulla da festeggiare perché il mio pensiero va subito a qualche collega che, in questi ultimi mesi a Salerno, ha vissuto e sta vivendo situazioni ben più complesse, per le quali spero si potrà dimostrare la sua correttezza. L’unica riflessione, che da tempo mi ritorna in mente, è la certezza che chi ha deciso di svolgere un ruolo pubblico -come ho fatto io- mette in preventivo qualche episodio da dover affrontare, pur essendo sempre in totale buona fede. Quello che non potevo immaginare è come ti colpiscono le modalità, la tempistica e il clamore di certi episodi: credo sinceramente che a questo non si ci potrà mai abituare davvero. Ho avuto sempre fiducia nella magistratura e nella giustizia ed ho atteso -per 2 anni- che si dimostrasse la mia estraneità ai fatti contestati”.