Ancora fuori uso la piscina Vitale, ora arriva la proposta di aprire ai privati - Le Cronache
Salerno

Ancora fuori uso la piscina Vitale, ora arriva la proposta di aprire ai privati

Ancora fuori uso la piscina Vitale, ora arriva la proposta di aprire ai privati

di Erika Noschese
Sul piano dell’impiantistica sportiva il Comune di Salerno ha ancora tanto da imparare e le mancanze di rispetto nei confronti di atleti e società ormai sono all’ordine del giorno. Nei giorni scorsi infatti la Rari Nantes ha annunciato che a causa di un problema alle caldaie la temperatura dell’acqua della Piscina Vitale non raggiunge il minimo regolamentare e dunque la squadra si è vista costretta a disputare il match in un altro impianto sportivo.
«Siamo nuovamente costretti a giocare le nostre partite casalinghe in trasferta, nel campo secondario, per problemi alla Piscina Vitale. Senza alcuna vena polemica, prendiamo atto che i problemi risalenti allo scorso anno non sono, evidentemente, stati affrontati e, quindi, restano irrisolti.
Come pure prendiamo atto che sembra mancare la reale volontà di sistemare la piscina Simone Vitale. Non si riescono a dirottare su questo impianto le risorse minime indispensabili per permettere il normale funzionamento della piscina – ha dichiarato il presidente Agostino Gallozzi – Ovviamente, dopo questa presa d’atto, dobbiamo, noi società sportive, decidere se continuare a praticare sport ai massimi livelli o se abbandonare questa più che legittima aspirazione. Dispiace che una città che fino a qualche anno fa era indicata come modello di sviluppo ora possa appropriarsi di una pessima figure, peraltro a livello nazionale. Restiamo, sempre, in attesa di un segnale operativo al più presto, all’altezza delle attese della comunità sportiva salernitana». A lanciare un appello ai privati il presidente della commissione Sport Rino Avella: «La Commissione Sport ha delle limitate competenze, come ben sapete. Proprio domenica sono stato alla Vitale per il torneo Guglielmo Buonagiunto e a me dispiace tantissimo che questo impianto è datato e ha bisogno di serie manutenzioni. La piscina Simone Vitale è ormai datata e per recuperarla serve un intervento complessivo di almeno un milione e mezzo di euro. Questo, per recuperare a pieno la sua funzionalità. Non stiamo parlando della piccola manutenzione che comunque arreca sempre dei disservizi, non ultimo come col caso della caldaia – ha detto il socialista – Sono soldi che l’Amministrazione in questo momento non ha ma ho lanciato stamattina un appello, anche altri colleghi, per mettere a disposizione soldi veri. È l’anno dello sport: si parla dell’Arechi, del Volpe, ma abbiamo una impiantistica di quartiere in situazione deprecabile». Da qui la proposta di privatizzare l’impianto: «Faccio appello al Sindaco. In questi anni la Commissione Sport ha messo in risalto e visibilizzato questa situazione, sensibilizzando chi ha competenze dirette. Spero che queste situazioni non si ripetano. Quello che voglio fare oggi è proporre di privatizzare l’impiantistica sportiva perché così non si può andare avanti. Non possiamo più aprire nemmeno gli impianti. E questi sono impianti che non vengono manotenuti da anni… Anche la tendostruttura ha bisogno di revisione. Spero che lunedì con l’assessore Loffredo potremo avanzare in qualche direzione e parlare con Gallozzi e chi altro per trovare un accordo, e non fare come successo per l’Arechi. Il mio auspicio, ribadisco, è che certe cose non si verifichino più». Ad intervenire sulla questione anche Manuel Gatto, Responsabile Enti Locali – Popolari e Moderati: «La Piscina “Simone Vitale” ancora agli onori della cronaca. È una strana dicotomia quella che caratterizza la piscina “Simone Vitale”: infatti da un lato abbiamo una squadra di pallanuoto che milita nella massima serie del campionato Italiano ottenendo buoni risultati in una struttura potenzialmente bella e funzionale, dall’altra abbiamo, nel concreto, una gestione della piscina e dei relativi spogliatoi in condizioni da tempo preoccupanti. Nell’ultima gara infatti la squadra, per l’ennesima volta, è dovuta ricorrere all'”ospitalità” di altre strutture fuori città causa malfunzionamento della caldaia e conseguente inagibilità delle docce e quindi degli spogliatoi, con il Patron Gallozzi che, a ragione, valuta anche scelte drastiche. La notizia ha suscitato giustamente clamore, e abbiamo pensato alle reazioni, anche di piazza, se la stessa situazione si fosse verificata non per la Rari Nantes ma per la Salernitana, con i granata costretti a giocare a Napoli o Benevento una partita di serie A, causa docce rotte. Ci sarebbe stato di certo il finimondo, con la mobilitazione dei tifosi, dell’intero mondo politico etc… Una città civile non può consentire sport di serie A e sport di serie C, perché lo sport è un valore universalmente e costituzionalmente riconosciuto(recente integrazione in Costituzione). Dunque, bene che si parli di ultimare il Palasport (finalmente !), benissimo che si costruisca il nuovo Stadio, ma l’amministrazione ha il dovere di preservare e garantire con una puntuale manutenzione le strutture sportive già esistenti così da permettere agli atleti, professionisti e non, di poter esercitare il loro diritto allo Sport – ha detto Gatto – Lo “Stadio Vestuti”, il “PalaTulimieri”, la “Simone Vitale”, e tante altre strutture meritano attenzione e cura.
Il Sindaco Napoli, preso dalle altre funzioni e compiti, bene avrebbe fatto se nell’ appena compiuto “rimpasto di Giunta” avesse pensato a cedere le deleghe allo Sport ampliando la squadra dell’esecutivo cittadino. Un Assessore al ramo avrebbe potuto metterci anima, corpo e faccia e senz’altro le cose sarebbero andate meglio. È iniziato da poco il “secondo tempo” di questa Consiliatura, c’è ancora tempo e spazio per curare un settore così importante. Non si sprechi un’altra occasione».