Pina Ferro
Tra dieci giorni, prossimo 21 novembre, saranno l’uno di fronte all’altro. Pubblica accusa e indagato, Aniello Aliberti ex sindaco di Scafati e Vincenzo Montemurro, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia titolare dell’inchiesta che ha portato alla richiesta della misura cautelare a carico del politico dei Scafati. Angelo Aliberti, dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione indagine per la vicenda relativa ai iritti di affissione non versati per dei manifesti funebri e, ad funerale gratis per il congiunto di un’ex staffista del primo cittadino, ha chiesto così come previsto dalla legge di essere sentito dal magistrato firmatario dell’atto. Il destinatario dell’avviso di conclusione indagini ha di tempo venti giorni per rendere dichiarazioni spontanee in merito alle accuse a lui ascritte. E così, Aliberti tra poco più di una settimana, accompagnato dal legale Silverio Sica, sarà al terzo piano di palazzo di giustizia di fronte al Pm antimafia Vincenzo Montemurro pronto a rispondere a tutte le domande di quest’ultimo. L’avviso di conclusione indagine è stato emesso nell’ambito dell’operazione “Sarastra” ed è stato notificato a vari soggetti tra cui un ex statista di Aliberti. All’ex sindaco, la Procura contesta il reato di abuso di ufficio aggravato dall’articolo sette (metodo mafioso). In pratica, secondo la pubblica accusa Aliberti, unitamente a Giacomo Cacchione, ex capo Area Economico Finanziaria del Comune di Scafati ed a Giovanni Cozzolino, ex dipendente del Comune di Scafati, membro dello staff del sindaco, avrebbero favorito le agenzie funebri “L’Eternità srl” vicina al clan Matrone e “Cesarano” vicina al clan d’Alessandro di Castellammare. Le attività di indagine, condotte dal personale dalla Sezione Operativa della Dia di Salerno, hanno consentito di documentare l’illecita attività di pubblicità funebre svolta – su pannelli installati abusivamente, omettendo il versamento dei tributi dovuti per legge e agevolati anche dalle condotte omissive poste in essere dai responsabili degli uffici comunali deputati al controllo. Aliberti, Cozzolino e Cacchione di fatto non avrebbero impedito che gli incaricati delle due agenzie affiggessero manifesti senza versare il dovuto. Dalle indagini è emerso che, addirittura, l’ex staffista Giovanni Cozzolino avrebbe, in cambio delle “attenzioni” prestate, ottenuto un servizio funebre gratuito per un suo congiunto deceduto, Francesco Gallo. Funerale che fu effettuato dalla ditta l’Eternità.