di Monica De Santis
La città di Salerno continua ad essere scelta come location per film, fiction, documentari e cortometraggi. Mentre negli scorsi giorni nelle sale cinematografiche di tutt’Italia grazie al film di Sergio Rubini si è potuto ammirare un bellissimo Teatro Verdi, da ieri sono state avviate in città le riprese della Docufiction “Arianna” prodotta dalla Conform S.c.a.r.l. nell’ambito del progetto “Vasari – Valorizzazione Smart del patrimonio Artistico delle città Italiane”, a valere sull’Avviso del Miur n. 1735/2017 per la presentazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 Aree di specializzazione individuate dal Pnr 2015-2020, partner del raggruppamento formato da Santer Reply S.p.a. (Capofila), Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Milano, Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica – Cini (Università degli Studi dell’Aquila; Università degli Studi di Palermo; Università degli Studi del Sannio di Benevento; Politecnico di Bari), Università degli Studi del Molise, @Cult S.r.l., Officine Rambaldi S.r.l., Illogic S.r.l., Heritage S.r.l., Risorse S.r.l., WebGenesys S.r.l.; Es S.r.l. Progetti e Sistemi. La docufiction “Arianna” è uno dei prodotti previsti per la diffusione dei risultati e l’ampliamento del relativo impatto sui territori di riferimento della partnership. La docufiction, per la regia di Mario Parruccini, fornirà una rappresentazione delle tecnologie ampia e diversificata come applicata alla città di Salerno, nelle sue diverse location individuate. In particolare, è basata sulla storia di due dottorande dell’Università di Salerno, alle prese con le ultime attività pratiche da svolgere prima di discutere la tesi, con il testing di un’App per la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’utilizzo della Realtà Aumentata, che permette ad un visitatore di interagire con luoghi o beni, potendo sia ascoltare file audio per approfondire le relative conoscenze artistiche, archeologiche, religiose, storiche e della tradizione, che consultare video, foto, oggetti in 3D, tour virtuali e documenti in formato pdf. La storia sarà arricchita dalla partecipazione nelle diverse scene del nonno di una delle due protagoniste che, coinvolto nel testing, permetterà di toccare il tema del “digital divide” esistente per l’accesso e l’effettivo utilizzo delle tecnologie dell’informazione, focalizzando l’attenzione sulla variabile legata alla differenza di età. La figura del nonno sarà importante nella dinamica della storia perché rappresenterà anche il personaggio chiave del videogame, dal titolo “Nonn-Avventura: alla scoperta delle “diavolerie tecnologiche”, a cui sarà affidato il ruolo di guidare lo spettatore nel game e quindi giocare con le diverse funzioni previste per fargli scoprire le tecnologie utilizzate negli altri dimostratori di Palermo, Matera, Bari e l’Aquila.