Agropoli, Malandrino (FI): "Sempre vigili sull'ospedale" - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

È tema centrale ad Agropoli la questione ospedale. La scorsa settimana, un gruppo di attivisti si è riunito davanti al nosocomio per far sentire nuovamente la propria voce e ha apposto uno striscione all’ingresso.

“Basta morti nel Cilento – recita – salviamo il pronto soccorso”. Tra i presenti al piccolo presidio, anche Emilio Malandrino, coordinatore cittadino di Forza Italia. Atavica la sua battaglia per il nosocomio tant’è che l’ha portato più e più volte in consiglio comunale, riuscendo ad ottenere ben poco a causa di una maggioranza sempre troppo distratta, a cominciare dall’assessore alla sanità Rosa Lampasona, su un tema così importante.

«Per Agropoli e per tutto il Cilento meridionale questa resta una delle questioni più dolorose, una ferita aperta che da oltre tredici anni suscita indignazione – le parole del responsabile azzurro – da allora, per responsabilità politiche trasversali, il nostro ospedale è stato chiuso a causa di decisioni scellerate.

Pur apprezzando sinceramente le recenti manifestazioni popolari organizzate in difesa del presidio, in particolare quella dell’8 agosto promossa dall’ex consigliere comunale Gisella Botticchio, che da anni si batte con tenacia per la riapertura della struttura, ritengo che il consiglio comunale monotematico convocato in seguito non abbia prodotto risultati concreti.

L’unico esito, a mio giudizio, è stato un piccolo contentino: l’annuncio di cinque medici a tempo determinato per l’ex pronto soccorso, misura approvata all’unanimità da maggioranza e opposizione come una delle solite promesse elettorali. A mio avviso – aggiunge Malandrino – l’unica iniziativa davvero efficace sarebbe un’azione congiunta dei sindaci dei venti comuni che dipendono dal nostro ospedale: una consegna collettiva delle dimissioni, protocollate e indirizzate al Prefetto e al Presidente della Regione, accompagnata da una richiesta unitaria di revisione del piano ospedaliero regionale e di reinserimento di Agropoli nella rete dell’emergenza-urgenza».

Parole forti quelle del segretario cittadino di Forza Italia che vengono rivolte direttamente ai primi cittadini cilentani, accusati di un certo immobilismo su una questione di fondamentale importante: «Un gesto deciso che costringerebbe il Prefetto a nominare venti commissari prefettizi per la gestione dei Comuni, assumendosi così la responsabilità politica e amministrativa dell’intera situazione».

Malandrino è da sempre in prima linea per la vicenda del nosocomio. Qualche anno fa, tra le altre cose, ha portato all’attenzione dei media e della popolazione quanto accaduto al cittadino Antonio Corrado Mancino, costretto a percorrere centinaia di chilometri in auto per cercare di ricevere assistenza per il figlio. Il giovane aveva una trombosi in corso e in diversi ospedali nessuno se n’è accorto.

Un episodio come tanti che però ha avuto la giusta risonanza anche grazie all’azione dell’attuale coordinatore azzurro e alla sua influenza in città. Azioni che sono state portate anche in consiglio comunale e continuano tutt’ora anche senza rivestire alcun ruolo nell’assise.

«Il diritto alla salute – conclude – non ha colore politico e come tale deve essere rispettato, ma qui in Cilento lo si dimentica con troppa leggerezza».