Il destino dell’aeroporto di Salerno è sempre più a rischio. Non ci sarà nessun commissario ad acta per il rilascio della concessione di gestione totale del “Salerno-Costa d’Amalfi”. Almeno, non ci sarà dietro sollecito del Tribunale amministrativo regionale-sezione di Salerno che, lo scorso 10 maggio, ha rispedito al mittente il ricorso presentato dalla società di gestione Aeroporto di Salerno spa contro il Ministero delle infrastrutture e trasporti e nei confronti del Ministero dell’economia e delle finanze, Enac e Gesac. Snodo fondamentale della vicenda è il parere negativo rilasciato dal dicastero dell’Economia nel 2013 che, di fatto, ad oggi pesa come un macigno sul futuro dell’infrastruttura e al quale sembra non ci sia possibilità di rimediare.
La società aeroportuale – guidata da Antonio Ferraro e rappresentata, dinanzi ai giudici del Tar, dai legali Antonio Brancaccio e Gaetano Paolino – lo scorso gennaio, ha, di fatto, chiesto il “commissariamento” (a seguito di due diffide datate 5 febbraio 2015 e 3 agosto 2016) del Mit alla luce del “silenzio-rifiuto” sull’istanza di nomina di un commissario ad acta per il rilascio della concessione ventennale per la gestione dello scalo salernitano. Istanza che, secondo il collegio giudicante della seconda sezione del Tar Salerno (Maria Abbruzzese, Paolo Severini e Valeria Ianniello) non avrebbe motivo di sussistere dal momento che «il procedimento deve ritenersi concluso – in senso sfavorevole per l’istante – a seguito dell’adozione del provvedimento numero 16606 del 15 luglio 2013 con il quale il Ministero dell’Economia e delle finanze ha espresso il proprio avviso contrario, così negando il proprio assenso all’adozione del relativo decreto interministeriale».
Una bocciatura, quella di quattro anni fa dal parte del Mef, motivata dalle gravi difficoltà finanziare della società di gestione e dalla mancanza di condizioni necessarie al rilascio della concessione. Secondo il collegio giudicante «la mancata adozione del decreto interministeriale non può essere ricostruita, di per sé, in termini di mancata conclusione del procedimento amministrativo, essendo il rilascio della concessione mediante provvedimento di concerto tra le due Amministrazioni statali coinvolte solo uno dei possibili esiti della vicenda; la quale, nei fatti, si è invece esaurita a seguito della manifestazione della volontà contraria al rilascio della concessione da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze. Ritiene, pertanto, il Collegio che non si sia verificato l’«inutile» decorso del termine di conclusione del procedimento, che avrebbe imposto al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti la nomina di un Commissario ad acta, su richiesta dell’interessata».
L’anno successivo, nel 2014, sembrò aprirsi uno spiraglio – e questo è stato uno dei punti su cui la società Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi si è soffermata – quando il Ministero delle Infrastrutture e trasporti segnalò che i nuovi elementi forniti dalla società di gestione avrebbero potuto costituire un documento nuovo su cui impostare stime di crescita che avrebbero potuto rendere possibile giungere ad un rilascio della concessione “condizionato” al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario ed alla verifica da parte di Enac del percorso di risanamento e degli obiettivi. A tal proposito fu trasmesso anche un nuovo schema di decreto interministeriale. Ma, sottolineano i giudici del Tribunale amministrativo, si era nel campo della semplice eventualità di riconsiderazione delle richieste da parte della società salernitana e, dunque, non implicava alcun obbligo né per il Mit né per il Mef.
Sicché gli atti adottati dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti successivamente all’avvenuta definizione – a seguito della espressione della volontà contraria del Ministero dell’Economia e delle finanze – del procedimento relativo all’istanza di rilascio della concessione di gestione aeroportuale non contribuiscono alla formazione di un comportamento inadempiente, sindacabile attraverso l’azione in questa sede proposta.
Il collegio, si legge nella sentenza, «non ritiene che si siano generati i presupposti per l’insorgere, in capo al Ministro dell’Economia e delle finanze, di un nuovo obbligo di provvedere sulla domanda di rilascio della concessione; né, correlativamente, in capo al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di procedere alla nomina della figura commissariale, su istanza della parte a ciò interessata».
Motivazioni, queste, che hanno portato al respingimento del ricorso presentato dalla società Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi. Il rilascio della concessione totale dello scalo rappresenta l’atto propedeutico per la cantierizzazione, prevista per l’agosto del 2018, delle opere infrastrutturali – in primo luogo dell’allungamento della pista – di cui necessita l’aerostazione salernitana e in cui investire i 40 milioni di euro previsti dal decreto Sblocca Italia.