“Le lenzuola nn sono ancora pronte? Dove sta questa lavanderia che le vado e prendere io, non posso perdere cento euro “a botta” per queste cose qua. Tengo i clienti che aspettano dopo aver letto le inserzioni su backeca incontri che tu stesso hai fatto mettere”. E’ uno dei passaggi delle intercettazioni telefoniche emerse dall’ordinanza del gip Ferraiolo del Tribunale di Salerno sulla gang della prostituzione finita nella rete della giustizia nella giornata di giovedì. E’ novembre del 2021 quando vengono intercettati una tale “Concetta” con Pietro Schiavo uno dei promotori dell’associazione insieme ad Armando Del Giorno. Lo stesso Schiavo in un’altra intercettazione con un’altra lucciola al quale viene chiesto nella “casa di Salerno centro come sono i letti per lavorare” e Schiavo risponde che sono “a una piazza e mezza e che con quella misura dovrebbe bastare per poter lavorare”. Per gli inquirenti (se ce ne fosse stato ancora bisogno) è la prova che in quelle abitazioni veniva svolto il mestiere più antico del mondo. Nella stessa intercettazione la donna si lamentava che la clientele in alcune case a Fratte e Lancusi scarseggiava così aveva deciso (su suggerimento di Schiavo) di andare in altre abitazioni non prima però di aver ricordato che “a Salerno ho sempre lavorato bene e tanto perchè c’era una grossa affluenza di persone che venivano soprattutto dopo le 9 della sera e non mi facevano vedere neanche un film per televisione”. L’inchiesta della Procura condotta dai carabinieri ha permesso di far emergere una vera e propria “mappa del proibito” che da Salerno s’allargava anche al resto della provincia. Nel capoluogo, le case dedite all’ospitalità delle prostitute – spesso giovani straniere e anche transessuali – erano site a Fratte, in via Calata San Vito e in via Dei Greci, e nel quartiere Carmine (stadio Vestuti), in piazza Pasquale Paoli. Due, invece, le abitazioni “a luci rosse” a Pontecagnano Faiano, in via Cavalleggeri e via Flavio Gioia. Altrettante anche a Fisciano, in particolare nella frazione di Lancusi, entrambe in via del Centenario. Un’altra casa, invece, è stata segnalata a Battipaglia, in via San Martino. “Oggi non ho guadagnato neppure un soldo perchè non si è visto un solo cliente a Salerno. Che mi portassero a lavorare a Napoli” dice con rabbia Marina. Gli interrogatori di garanzia dovrebbero partire lunedì della settimana entrante.
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