L’esplosione di colore della tavola estiva
Il primo a parlare dei peperoni fu proprio Cristoforo Colombo che, nel suo diario, parlando dell’isola di Haiti, descrive l’aspetto e il sapore piccante di questo ortaggio.
Di ANGELO PERSICO
Il peperone, utilizzato come ortaggio sulle nostre tavole e diffuso in tutto il mondo, è il nome dato alla bacca che si ricava da alcune varietà della specie Capsicum anuum. I peperoni si possono classificare in base al grado di piccantezza, in dolci o piccanti, e in base alla loro forma in costulati, a corno o schiacciati. Sono stati importati dall’America centro-meridionale dagli Spagnoli, durante il XVI secolo d.C e, insieme ai pomodori, sono i primi ortaggi di colore rosso ad apparire sulle nostre tavole, sebbene i peperoni, a dispetto di questi ultimi, furono inizialmente usati solo a scopo ornamentale. Il primo a parlare dei peperoni fu proprio Cristoforo Colombo che, nel suo diario, parlando dell’isola di Haiti, descrive l’aspetto e il sapore piccante di questo ortaggio. In Europa venne chiamato Capsicum che ha due possibili derivazioni: può derivare dal latino “capsa” che significa “scatola”, alludendo alla forma peculiare della bacca che è cava e vuota al suo interno; oppure potrebbe derivare dalla parola greca “kapto” che invece significa “mordere avidamente”. I peperoni insieme ad altri ortaggi, come le zucchine, sono alleati della dieta, in quanto presentano uno scarso apporto energetico derivante soprattutto dal fruttosio, mentre marginali risultano essere i grassi e le proteine. Sono estremamente ricchi di vitamina C (a parità di peso un peperone rosso può contenere anche 4-5 volte più vitamina C di un’arancia). Va precisato tuttavia che essendo termolabile, questa vitamina viene persa durante la cottura. Per questo motivo consiglio di aggiungere alle nostre insalate anche i peperoni, tagliati alla julienne che, oltre a conferire un gusto più deciso, contribuiscono ad un maggior apporto di vitamina C, scarsamente presente in altri vegetali. I peperoni sono anche una miniera di betacarotene e di altri carotenoidi che ci aiutano a proteggere la pelle e la vista, inoltre, contengono vitamina A,E, e K. Una caratteristica meno positiva dei peperoni è quella di risultare difficili da digerire per alcune persone, tanto che non pochi decidono di escluderli dalla propria dieta. Tuttavia ciò che maggiormente risulta indigesta è la pellicola trasparente che erroneamente chiamiamo “pelle”, tolta la quale, dopo averli cotti, i peperoni risulteranno più facilmente digeribili. Fra le tipologie meno indigeste ricordiamo sicuramente quelli gialli che sono anche i più dolci. Il peperone produce meno solanina se è coltivato al sole e nel sua periodo di coltivazione (estate), quindi il modo migliore è rispettare la stagionalità sia per i peperoni che per le altre solanacee (patate, pomodori, melanzane) senza abusare nei quantitativi. L’ultimo consiglio è quello di preferire i peperoni colorati, rossi e gialli, mentre quelli verdi essendo più acerbi sono da evitare visto la percentuale maggiore di solanina.Oggi proponiamo una ricetta ideale per chi, dopo questo periodo di quarantena, vuole rimettersi in forma, ma anche per chi ama le verdure in tutte le declinazioni. In questo contorno, abbiniamo i peperoni ad altre due verdure di stagione: le zucchine e le melanzane. Ne risulta un piatto colorato, pieno di fibre, e che ricorda una versione decisamente più light, privata delle patate, della classica “ciambotta”. Di seguito la ricetta (Ingredienti per 2 persone) 1) Lavare accuratamente tutte le verdure (200 g di pomodori, 50g di cipolle, 100g di melanzane, 100 g di zucchine, 100 g di peperoni) e tagliarle a fettine piuttosto spesse; 2) Disporle in una teglia ricoperta con carta da forno, condire con olio e prezzemolo e infornare per circa 30 minuti a 180 gradi.