di Erika Noschese
«Licenziamento dell’infettivologo Greco? Allontanato per giusta causa ma ora basta con le polemiche, puntiamo sui giovani, risorse vere per il futuro». A parlare così il ginecologo salernitano nonchè esponente dell’Udc Mario Polichetti secondo cui, in questa fase emergenziale, è necessario andare oltre la «sterile polemica» e superare quel gap dovuto alla sanità commissariata, procedendo alle assunzioi di giovani medici o infermieri.
Dottore, nei giorni scorsi il licenziamento del dottor Greco. Cosa ne pensa?
«Io non parlerei di licenziamento perchè è una parola forte ma semplicemente che l’amministrazione dell’azienda universitaria Ruggi d’Aragona non ha più ritenuto, alla luce delle esternazioni del dottor Greco – che ha tutta la mia stima e la mia solidarietà di medico – di avvalersi della sua collaborazione. Dobbiamo ricordare che il dottor Greco era in pensione, dopo una lusinghiera e brillante carriera ospedaliera da medico e infettivologo; persona perbene che aveva aderito al rientro in servizio con un contratto a tempo determianto per dare una mano dal punto di vista di quelle che sono le sue competenze professionali. Alla luce di quelle che sono state le sue esternazioni che hanno spiazzato la direzione generale del Rugg, i vertici hanno ritenuto opportuno non avvalersi più della collaborazione professionale perchè è venuto meno il rapporto di fiducia che lega un professionista al proprio datore di lavoro».
Secondo lei, in piena emergenza Coronavirus, è opportuno puntare sui medici con un’esperienza di tutto rispetto alle spalle o far posto ai giovani, dunque?
«Sicuramente, però noi siamo dalla parte dei medici e auspichiamo che l’azienda, risolta querelle in maniera rapida, volti pagina e si impegni a reclutare giovani professionisti sui quali si può costruire un futuro e una certezza. Lo spirito del decreto del presidente del Consiglio dei ministri era quello di richiamare alle armi persone per risolvere nell’immediato ma chiaramente ogni azienda che si rispetti – come la nostra – deve puntare sulla crescita e sul futuro delle giovani leve che vanno indirizzate ma devo dire che i giovani professionisti di oggi hanno già un bagaglio culturale notevole tant’è vero che si inseriscono con rapidità nelle realtà europee. C’è da dire che buona parte dei nostri giovani professionisti va all’estero: noi in Italia formiamo i professionisti per poi farli esercitare all’estero dove, in giovanissima età, raggiungono traguardi lusinghieri e arrivano ad occupare posizioni di primo livello. Conosco tantissimi giovani colleghi che in Italia hanno trovatodifficoltà ad inserirsi e che una volta trasferiti nei paesi europei o negli Stati Uniti hanno fatto carriere brillanti e a 40 anni sono diventati già direttori di dipartimento. Quindi, noi in Italia dobbiamo cambiare la mentalità, puntare sui giovani; le persone anziane rappresentano un bagaglio al quale noi non dobbiamo rinunciare, abbiamo il massimo rispetto ma l’Italia – e in questo caso Salerno – devono dimostrare di volare alto. Salerno non può essere la città che vola sempre raso terra e si attarda su polemiche sterili, tralasciando il raggiungimento di obiettivi importanti per consolidare una realtà che purtroppo è sotto gli occhi di tutti, non è eccezionale. Dobbiamo puntare sui giovani e volare alto, non dobbiamo volare rasoterra. Dobbiamo puntare sui giovani, non possiamo attardarci nella politica che addirittura può prendere posizioni contro un direttore generale semplicemente perchè un consulente è stato allontanato. Non si può parlare contro chi dà lavoro e credo che se un parlamentare assumesse – presso la propria segreteria o struttura – una persona che parla male del partito e del gruppo che rappresenta, lo stesso farebbe il parlamentare perchè a nessuno piace avere chi critica in casa o remano contro la linea e credo che il paragone sia calzante perchè non si tratta di un soggetto assunto ma di un libero professionista che avrebbe dovuto fare una mano, fermo restando la stima, la grande considerazione e l’ammirazione professionale che nutro nei suoi confronti ma Salerno non può attardarsi in polemiche sterili che discriminano un’azienda che sta lavorando per superare l’emergenza Coronavirus e, per quello che mi riguarda, lo sta facendo egregiamente perchè i casi vengono gestiti in maniera efficace, si sta lavorando sui moduli per i posti letto in terapia intensiva e il Da Procida è pronto. Il Covid, a Salerno, è stato arginato in maniera sufficientemente buona».
In questa fase emergenziale è partito il reclutamento di giovani medici e infermieri, anche senza esperienza. Pensa possano essere funzionali alla causa?
«La scelta giusta sicuramente perchè questi professionisti servono ad infoltire un organico già presente e che comunque si avvale di professionalità solide, consolidate nel tempo e che hanno portato avanti, in maniera egregia, i reparti. Si tratta di inserire giovani per i quali si completa la formazione e che poi potranno servire per garantire il futuro a breve, medio e lungo termine: investimenti che garantiscano il futuro, in tutti i reparti in cui c’è carenza di personale perchè fino ad ora la sanità è stata commissariata per problemi che risalgono a decenni fa. Questa è l’occasione per colmare e superare il gap creato dal commissariamento, sia in termini di uomini che di strutture e andare avanti nel segno di un futuro migliore per il settore della sanità».