di Giovanna Naddeo
«Noi, la voce di un Sud culla di grandi idee, linfa vitale per la cultura e l’arte, terra di sogni e di sacrifici. È il sacrificio a rendere unica questa terra. Nessuno ti potrà togliere quanto costruito. Il Sud è il motore del mondo». Sono parole di incoraggiamento quelle di Giuliano Sangiorgi alla platea di studenti e fans che riempiono il Teatro (sold out) del Campus di Fisciano. Il frontman dei Negramaro è intervento nella serata di ieri a Unisa nella cornice di “DLiveMedia”, la rassegna diretta da Roberto Vargiu e nata con l’obiettivo di stimolare il dialogo tra giovani ed esponenti del mondo dell’arte e dello spettacolo. Due grandi appuntamenti nella stessa giornata per “DLiveMedia”: nel primo pomeriggio, il dialogo con il celebre giornalista sportivo, Federico Buffa, affezionato amico della rassegna, a proposito di sport e alimentazione; poi l’incontro con Sangiorgi, il quale è preliminarmente ricevuto da Vincenzo Loia nel suo nuovo ufficio. «Vivevamo una Lecce universitaria che, senza l’ausilio dei social (allora non c’erano), era perfettamente al passo coi tempi. Quello che succedeva a Londra non era per nulla distante da quello che succedeva nella nostra città. Eravamo desiderosi di sapere cosa succedeva nel mondo e rispondevamo con la nostra musica. Non abbiamo mai vissuto il divario di cui tanto si parla» confida un Sangiorgi con il sorriso sulle labbra e senza filtri, che non trascura di commentare i suoi ultimi lavori. «Frozen 2? Bellissima esperienza!» esclama, a proposito del cartoon firmato Walt Disney al quale il cantante ha prestato la voce alla colonna sonora. «Cantare per “Frozen 2” significa diventare l’eroe di mia figlia Stella. Penserà che sono la voce di tutti i suoi cartoni preferiti. Glielo farò credere. Premerò Stop sul finale di ogni cartoon che vedrà e le canterò la mia personale sigla». E poi: «Immagine e musica, un binomio inscindibile» dichiara Sangiorgi, in merito al docufilm “L’anima vista da qui” per i 20 anni di carriera della band. «Quando scrivo, è inevitabile che veda davanti a me anche scorrere la pellicola della storia. Lo ritengo un momento fondamentale». Platea in delirio quando Sangiorgi impugna la chitarra per un breve omaggio musicale. Chi canta a squarciagola e chi immortala il momento con lo smartphone, magari pensando all’amico fan rimasto fuori dal Teatro per sopraggiunta incapienza. «Ma non finisce qui» chiosa Vargiu. « Continueremoa a regalare eventi importanti all’università e al territorio con la partecipazione dei più rappresentativi artisti della cultura italiana. Ci sono ancora tante soprese in programma». Restiamo, dunque, connessi.