La Repubblica siamo noi - Le Cronache
Cronaca

La Repubblica siamo noi

La Repubblica siamo noi

Ieri mattina in piazza Amendola buon concorso di pubblico e di giovani che si sono stretti intorno al tricolore e ai suoi valori

 Di OLGA CHIEFFI

 “Sopra la terra le squille suonano

il mattutino. Passa una nuvola

candida e sola. L’Italia! L’Italia che vola!

 che passa in alto con tutte l’anime

nostre com’ una sola grande anima!”E’ il Giovanni Pascoli che invia il suo verso ai soldati in Tripolitania nel Natale del 1911. Ieri, come a Roma e in tutte le piazze d’Italia, a Salerno si è festeggiato quel nuovo corso che settantatrè anni or sono, il popolo italiano intraprese, dopo due guerre mondiali,quando il tempo era saturo, quando l’Uomo era  alla fine ed esplose la sua umanità, che ancora oggi può e deve essere ritrovata cercando, la Ri-nascita. La Repubblica è nata in una nazione divisa dalle vicende della guerra e ha contribuito, in modo decisivo, a ricostruirne coesione e identità. E’ riuscita a farlo proprio perché ha rinunciato alla vecchia retorica nazionalista, quella che aveva sospinto l’Italia verso il disastro. Fu quello del 2 giugno del 1946, il primo atto di una democrazia che ritrovava se stessa, dopo la buia parentesi del fascismo, Tutti erano consapevoli che era in gioco la qualità della democrazia italiana. Fu una festa della democrazia, arricchita dal voto delle donne. La forza della Repubblica, e della sua Costituzione, sta nelle radici piantate sui valori universali della persona, dell’uguaglianza tra gli uomini, della libertà, della solidarietà. Con la Repubblica gli italiani hanno visto riconosciuti i diritti individuali e sociali e quelli delle comunità locali, sono diventati costruttori di una democrazia non solo formale, ma orientata a “rimuovere gli ostacoli” che impediscono la piena attuazione del principio di uguaglianza. È’ un tema che vale per le tante periferie del nostro Paese, territoriali e sociali. La cittadinanza repubblicana ha il diritto di esprimersi compiutamente in tutte le nostre contrade. Nella modernità saranno più forti i Paesi che hanno basi etiche condivise e che, in virtù di queste, saranno aperti al mondo e contribuiranno al governo globale. Questi i valori espressi in piazza ieri dal messaggio che il Presidente Sergio Mattarella ha inviato a tutti i prefetti d’Italia e che a Salerno è stato letto da Francesco Russo, dopo il solenne alzabandiera, che ha visto schierate rappresentanze di tutte le forze di Pubblica sicurezza, dall’esercito, alla polizia penitenziaria, alla presenza delle autorità civili e militari, dei Gonfaloni della città di Salerno, della Provincia dei comuni, del Medagliere del Nastro Azzurro e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma con i loro Labari.  I vigili del fuoco che hanno calato il tricolore dalla prefettura, le note del Canto degli Italiani elevate dal Gran Concerto Bandistico “Città di Fisciano”, per l’occasione diretta da Angelo De Carluccio, che ha onorato anche il Prefetto con l’esecuzione di Giocondità, marcia d’ordinanza della Polizia di Stato, ha infiammato la piazza che ha così realizzato quel sentimento di appartenenza ad una comunità coesa e solidale, che il Presidente ha raccomandato di attuare anche attraverso la mediazione dei prefetti nel suo messaggio. Quindi, la consegna delle “Onorificenze al Merito della Repubblica Italia”, le “Stelle al Merito del Lavoro” e le “medaglie d’onore alla memoria” dei cittadini della provincia deportati nei lager nazisti, tra cui si è colta le emozioni e la soddisfazione del Commendatore Corrado Lembo, già procuratore di Salerno, il quale ha tenuto a sottolineare che questo riconoscimento segna la continuazione di una tradizione di famiglia e del Maggiore dei carabinieri Erich Fasolino oggi, dopo averlo conosciuto e apprezzato a capo della compagnia di Battipaglia, a capo del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Matera, il quale ha rivelato la propria gratitudine per il cavalierato, dopo tanti anni d’intenso lavoro in provincia di Salerno e la felicità di questa giornata di festa. Ancora qualche marcia e l’Inno nazionale prima di raggiungere i giardini della prefettura per il momento conviviale con il brindisi e il taglio della torta tricolore preparata dai giovani pasticcieri dell’Istituto Professionale Alberghiero di Stato Roberto Virtuoso di Salerno. Un Augurio ancora alla nostra Repubblica e alla sua Costituzione in cui “c’è  tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati in quegli articoli”. (Piero Calamandrei).

1 Commento

    Evidenzio che tutto il personale insignito è lodevole di un pregevole comportamento

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