Più nera della mezzanotte non dovrebbe e potrebbe essere. Invece, il concreto rischio c’è. La Salernitana crolla in casa contro il Crotone perdendo l’ennesima occasione di dare un senso a questa stagione fin qui deludente e altalenante. Sul banco degli imputati non può non finire il tecnico, anche perché questa contro una squadra non certo irresistibile è la quarta sconfitta interna della sua gestione. Ci sarà da riflettere in casa di una Salernitana, uscita ovviamente tra i fischi dello stadio. La partenza dei granata non era stata neppure malvagia, forse la migliore dei gli ultimi tempi. Subito ritmo alto, subito un gol annullato per un eccesso di altruismo di Djavan Anderson che avrebbe potuto e dovuto tirare invece di servire Jallow e un Crotone che sembrava già in affanno. A maggior ragione dopo la parte alta della traversa colpita da Casasola di testa. Poi al minuto undici l’episodio che inevitabilmente cambiato il match. Una disattenzione che è costata caro ai granata quando Nalini di petto, unico pallone toccato dall’ex uscito poi per infortunio qualche minuto dopo, ha servito l’accorrente Simy che dalla distanza ha battuto Micai. Il gol ha raffreddato i già apatici settemila dell’Arechi e ha mandato in tilt la squadra granata che non è più riuscita a riprendere il filo del discorso. La squadra di Gregucci si è incartata, perdendo spinta e lucidità. Il Crotone, però, non ha mai dato l’idea di essere davvero insuperabile. E infatti qualche occasione i granata l’hanno creata. Calaiò, molto prezioso in versione assistman, era riuscito a mettere Jallow solo davanti a Cordaz, ma il gambiano ha alzato troppo la mira. Poi la Salernitana ha rischiato di capitolare di nuovo quando Migliorini si è impappinato al limite dell’area, regalando il pallone a Benali che solo davanti a Micai si è fatto respingere il tiro in angolo. Capitolazione soltanto rimandata. Dieci minuti del secondo tempo e ancora su un lancio lungo, con sponda di Machach, dopo un errore di Migliorini, Simy s’invola e batte Micai per la seconda volta. Le tardive mosse del tecnico non hanno cambiato il match e la squadra ha continuato con il solito trend trotterellante tra errori di misura, la fumosità di Jallow e la grinta di Lopez e Casasola unica nota positiva ma inutile. Finisce tra i fischi e Gregucci ora rischia.
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