Droga da Albanie e Puglia, scarcerati. Tutto da rifare. - Le Cronache
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Droga da Albanie e Puglia, scarcerati. Tutto da rifare.

Droga da Albanie e Puglia, scarcerati. Tutto da rifare.

di Enzo Colabene

Tutti scarcerati dopo il Riesame Roberto Cannavacciuolo 42enne di Scafati, Pasquale Giordano, 56enne nativo di Oristano ma residente a Boscoreale, Francesco Franzese, 52 anni di Ottaviano, e Domenico Galletti, 35enne napoletano. Ai domiciliari si trova invece Massimo Pagano, 52enne di Scafati e nato a Torre del Greco. Gli arrestati furono bloccati dopo il blitz della Dia su disposizione del giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale salernitano, Alfonso Scermino per traffico di hashish, canapa ed eroina dalla Puglia e dall’Albania per le piazze di Scafati e dell’hinterland vesuviano. Il bilancio del blitz fu di 5 arresti, di cui 4 in carcere, e 16 indagati a piede libero. Tutti gli indagati rispondono di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli indagati a piede libero: Vincenzo Alfano 27 anni di Scafati e fratello di Carmine “Bim Bum Bam”, l’albanese 31enne Bruno Belba, il 55enne Gaetano Cristaldi di Catania, il 54enne Marcello De Angelis nato in Germania ma residente a Boscoreale, il 67enne Catello De Riso, ex affiliato del clan Alfieri Galasso, e il 42enne Salvatore De Riso, residenti rispettivamente a Sant’Antonio Abate e Gragnano, Francesco Desiderio 54enne di Boscoreale, Petrit Frroku albanese di 49 anni, il 31enne schipetaro Dritan Gjegja, l’altro albanese sempre di 31 anni Elton Gjegja, il 35enne balcanico Renato Koci, il 44enne pugliese Antonio Mariani di Gioia del Colle, il 42enne Mario Pagano di Scafati, Gianluigi Prisco, 38enne di San Giuseppe Vesuviano, il 41enne Pasquale Rizzo di Boscoreale e Vincenzo Vitiello, 32enne di Scafati. Una storia che non finisce mai, questa dello spaccio di sostanze stupefacenti che continuano a scorrere a fiumi nell’Agro nocerino sarnese. Anni e anni di indagini, arresti e sequestri anche assai ingenti sono serviti solo a dare qualche scossone ma per debellare definitivamente il fenomeno passeranno ancora decenni. Ciò, sia detto a scanso di equivoci interpretativi, nonostante il grandissimo impegno e la grandissima competenza delle forze dell’ordine e della magistratura, il cui lavoro va sempre incoraggiato ed encomiato.