“Informare la popolazione sul nocumento alla salute dei lavoratori e dei cittadini causato dalle Fonderie Pisano”: questo il motivo del presidio organizzato dal Comitato Salute e Vita, che ieri mattina si è svolto in piazza Matteo Galdi a Fratte. Con il provvedimento del 05/10/18, la Regione Campania ha disposto la chiusura delle Fonderie per 45 giorni per l’inadempimento delle prescrizioni impartite lo scorso 4 aprile. Infatti, già in quell’occasione, era stata riscontrata la non attuazione di 9 B.A.T (Best Available Technologies). Presente in prima fila, a combattere questa battaglia, Lorenzo Forte, presidente del Comitato Salute e Vita il quale ha dichiarato: “Dopo 18 mesi, l’Arpac, ha finalmente certificato ancora una volta che vi è un pericolo per i cittadini e per i lavoratori. Ancora una volta l’Arpac certifica che le Fonderie Pisano agiscono fuori legge e creano danni per la salute”. Ha preso parte al presidio anche l’avvocato del Comitato, Fabio Torluccio, il quale ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda l’aspetto giuridico di questa vicenda: “La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura di Salerno non ravvisando elementi, neanche formali, per scendere nel merito. D’altra parte è anche vero che è iniziato il giudizio a carico dei rappresentati legali della Fonderia Pisano per valutare la sussistenza di responsabilità gravi in ordine a circa dieci reati di cui otto di natura ambientale. Vedremo cosa succederà nelle prossime udienze che si terranno a breve, la prima a partire da dicembre”. Il presidente del Comitato Salute e Vita Lorenzo Forte ha poi ricordato che da quanto è stata iniziata questa “battaglia”, nei comuni di Salerno, Baronissi e Pellezzano, sono state decine le persone colpite da tumori, leucemie, polmoniti, e che tutti sembrano avere storie simili o praticamente uguali. Sempre Forte continua affermando: “Al momento non è presente un nesso causale dimostrato, stiamo aspettando che finalmente lo studio Spes diventi definitivo”. Proprio questo studio ha rilevato la presenza di dieci metalli pesanti, tra cui selenio e zinco, nelle persone sorteggiate per questa analisi. È inoltre di grande rilevanza il dato che sottolinea come allontanandosi dall’epicentro, ovvero le Fonderie Pisano, la presenza di questi elementi dannosi per l’organismo, diminuisca. Ancora Lorenzo Forte, il quale tuona affermando che il cimitero non è a Brignano ma nella Valle dell’Irno, dichiara: “Noi lo ribadiremo sempre, gli avvelenati sono due, i cittadini ed i lavoratori. Quello non è lavoro, quando si lavora senza rispetto della propria vita, della propria salute e si è costretti a lavorare senza potersi tutelare, Lo diciamo da sempre, per noi si tratta di ricatto del lavoro. Si mette a rischio la propria vita pur di portare il pane a casa, è una delle cose più brutte. La nostra Costituzione è la prima ad essere violata da questi imprenditori disonesti che creano danni all’ambiente, ai lavoratori e ai cittadini. Il diritto alla salute, che è fondamentale, non è garantito”. Il presidente del Comitato Salute e Vita, inoltre, aggiunge: “Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, in un momento di rabbia durante il quale ci siamo scontrati, ha affermato che lui non sta né con i cittadini né con Pisano. Ci deve spiegare con chi sta, chi rappresenta, noi riteniamo che non sia il nostro sindaco. Stiamo studiando anche iniziative da mettere in campo per chiedere che questa parte della città venga annessa ad altri comuni, a quei comuni che decidono di schierarsi dalla parte dei cittadini”. Al presidio hanno partecipato svariati cittadini i quali, per protesta, hanno indossato delle mascherine per “proteggersi” dalle sostanze tossiche della Fonderia che il Comitato continua a combattere.
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