Box Piazza Cavour, il tribunale archivia la querela presentata dal costruttore Andreozzi: “Le Chiancarelle è Italia Nostra non vanno processate” Dopo l’archiviazione della querela per diffamazione intentata da Ilardi in relazione alla vicenda del porticciolo di Pastena contro Italia Nostra e alcuni singoli iscritti a Figli delle Chiancarelle, ieri mattina, il Giudice per le indagini preliminari dottoressa Giovanna Pacifico, accogliendo le tesi degli avvocati difensori di Italia Nostra e di Figli delle Chiancarelle, Stefania Marchese, Agostino Bellucci, Antonio Borrasi e Oreste Agosto, e il parere favorevole del Sostituto Procuratore della Repubblica dottoressa Valleverdina Cassaniello, ha disposto l’archiviazione della querela per calunnia e diffamazione proposta nel 2014 da Pietro Andreozzi contro i presidenti delle due Associazioni, prof. Raffaella Di Leo (Italia Nostra) e Vincenzo de Simone (Figli delle chiancarelle). La querela si riferiva a un esposto presentato da Italia Nostra e da Figli delle Chiancarelle il 9 gennaio 2014 alla Procura della Repubblica di Salerno in relazione all’iter autorizzativo del progetto per la realizzazione di box interrati in piazza Cavour, la cui realizzazione era stata aggiudicata alla cordata (unica partecipante alla gara) ATI Andreozzi Costruzioni generali – Società Vittorio Forte Costruzioni generali – Fenice Immobiliare srl. In essa, oltre l’Andreozzi, quale capofila della cordata, si ritenevano calunniati e diffamati (per altro non costituitisi in giudizio come parti lese) i funzionari del Comune Angela Magliacano e Alberto Di Lorenzo, il funzionario della Soprintendenza Giovanni Villani (attualmente imputato nel processo Crescent) e l’allora soprintendente Gennaro Miccio. “L’ottimo Andreozzi dovrà fare scorta di limoni per digerire l’archiviazione” è stato l’ironico commento finale postato sul gruppo dei Figli delle Chiancarelle
