Emanuele Landi
Vince Marzia Ferraioli. Questo il risultato a sorpresa che emerge nel collegio di Agropoli, ovvero quello del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La professoressa di diritto penale candidata del centrodestra, ottenendo il 34,60% con 45302 voti, ha superato avversari sulla carta molto difficili da battere come la grillina Alessia d’Alessandro (31,83%) e Francesco Alfieri del PD (26,56%). Una vittoria davvero inaspettata considerato che la D’Alessandro è l’unica pentastellata a non aver vinto, e l’ex sindaco di Agropoli era il superfavorito per la vittoria finale. Nessuno avrebbe mai immaginato che Alfieri raggiungesse un numero di voti non sufficiente per la sua elezione. Che emozione ha provato dopo questo successo? «L’emozione è stata forte forse perché si è trattato di una vittoria davvero difficile da raggiungere. Il collegio era blindato in alcuni posto ed ho scoperto solo grazie alla tv della presenza di tanti grillini che io non conoscevo nemmeno». Si aspettava di battere Franco Alfieri “sindaco delle fritture”? «Ho capito solo dalla tv che il Pd era crollato e ho sperato di poter raggiungere questo successo». Dietro di lei anche Alessia d’Alessandro, unica pentastellata a non aver vinto? «Devo dire che non me l’aspettavo, anche perché non immaginavo ci fosse una grande presenza di grillini nel territorio. Loro si mostrano quando sbraitano o protestano e devo dire che non conoscevo così tanti, probabilmente si mascherano bene. Solo quando ho visto quanti voti stavo ottenendo ho iniziato a credere nella vittoria». Come cambia la sua vita ora? «Dovrò lasciare l’insegnamento, probabilmente potrò continuare a farlo solo sarà a titolo gratuito. Certo non posso mollare i miei ragazzi e mi dispiacerà visto che è da 37 anni che faccio l’insegnante». Quale il primo obiettivo politica? «Presentarmi con tanta attenzione e cercare di capire e risolvere i problemi del Cilento visto che tanta gente mi ha dato fiducia. Avrò un incarico delicato ma con il supporto di tutti quelli che mi hanno sostenuta sono sicuro che ce la farò».