Lo stravolgimento della zona industriale di Salerno non è passato inosservato. L’area, ormai molto poco industriale, è stata al centro del dibattito nel corso del Consiglio comunale di lunedì, causando anche dissapori in maggioranza. Tra i banchi dell’opposizione, è stato Gianpaolo Lambiase – consigliere di “Salerno di tutti” a entrare nel merito della questione, in particolar modo per quel che concerne la realizzazione, proprio in area industriale, del centro commerciale “La Fabbrica” che – sostenne il consigliere comunale – “di industriale ha solo il nome”. “Si aveva fretta di approvare le norme, che hanno il fine di accelerare il declino della nostra area Asi, favorendo i cambi di destinazione d’uso “impropri” dei capannoni abbandonati. Bisogna prendere atto di una verità – si legge in una nota di Lambiase – : il Consorzio Asi è ridotto ad un “baraccone”, che spreca soldi per pagare i gettoni al suo Consiglio di Amministrazione, spreca fondi pubblici per realizzare infrastrutture e sottoservizi che non verranno mai utilizzati, autorizza l’insediamento di attività incompatibili con le funzioni dell’Area”. Un esempio di destinazione d’uso impropria è, secondo l’esponente di “Salerno di tutti”, proprio quello de “La Fabbrica”, <primo Centro Polifunzionale Sportivo, Commerciale e di Intrattenimento d’Italia>. “Come è possibile permettere – si chiede Lambiase – all’imprenditore Lettieri di realizzare all’interno della zona industriale di Salerno un grande “Centro”che conterrà gallerie commerciali, bowling, pista go-kart, club fitness, piscine, campo di calcio, solarium e Spa? Non solo la nuova normativa, proposta al Consiglio Comunale, ma nemmeno le vecchie norme tecniche attuative lo consentivano! Il Centro Polifunzionale è in palese contrasto con gli scopi e la “natura giuridica” del Consorzio Asi. Perché l’Amministrazione Comunale ha consentito l’investimento nell’Area Industriale, quando il Piano Urbanistico in altre zone della città dispone di migliaia di metri quadrati inutilizzati destinati a tali attività?. Nella delibera, ci sono incongruenze ed errori gravi che sono stati ignorati. Lo stesso iter per l’approvazione – sottolinea ancora il consigliere comunale d’opposizione – è sbagliato: non ne sono rispettati i tempi e la legge regionale citata nel testo fa riferimento, la 16/2013, fa riferimento all’istituzione del Comune unico di Montoro. Chiunque potrà ricorrere contro le decisioni che saranno prese, se condizionate da norme sbagliate. Occorre ripetere l’intero iter procedurale utile all’approvazione”. Della desertificazione della zona industriale di Salerno ha parlato anche il vice coordinatore provinciale di Forza Italia, Gaetano Amatruda, che l’ha definita “uno dei delitti più grandi della stagione deluchiana; un’azione scellerata, studiata e non casuale ha portato allo smantellamento di un area strategica della intera provincia”. “Non colpevolizzo – ci tiene a sottolineare Amatruda gli imprenditori che oggi preferiscono l’opzione commerciale, quelli che tentano di occupare un vuoto. Chi investe merita sempre rispetto anche quando le storie imprenditoriali e quelle politiche hanno preoccupanti incroci. La responsabilità è tutta in testa a Vincenzo De Luca, ai suoi uomini. Negli anni si è pensato alle operazioni mediatiche, alla costruzione del consenso, alle clientele delle partecipate. Il Comune ha fatto nulla per la zona industriale, chi aveva la leadership del territorio ha lavorato contro le grandi realtà salernitane”. Secondo Amatruda, dunque, “la sinistra salernitana ha lavorato contro i giovani ed i professionisti. Hanno distrutto il futuro. Ancora oggi continuano in questa azione scellerata. Nulla si fa, infatti in Regione, nulla in Europa. Bisogna subito cambiare marcia e cacciare questi signori”.
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