Scafati. Approvato il Dup. I tagli previsti, a rischio Geset e Publiparking - Le Cronache
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Scafati. Approvato il Dup. I tagli previsti, a rischio Geset e Publiparking

Scafati. Approvato il Dup. I tagli previsti, a rischio Geset e Publiparking

Di Adriano Falanga

Senza soldi non si cantano messe, ma neanche si avranno riduzioni sulla refezione scolastica e sulle tariffe orarie per l’uso degli impianti sportivi. La commissione straordinaria ha infatti approvato, con i poteri di giunta e consiglio comunale, sia il Documento Unico di Programmazione che il conseguente bilancio di previsione 2017-2019. Il disavanzo di 33 milioni di euro è confermato, come è confermato il derivante piano di riequilibrio per rientrare dalla perdita. “La grave penuria finanziaria limita fortemente l’operatività dell’Ente” si legge nel documento. La crisi di liquidità di cassa secondo i tecnici di Palazzo Mayer è dovuta a “fasce di evasione tributi perduranti da anni, diffusa tendenza di alcuni contribuenti a non corrispondere gli importi dovuti, per consuetudine e in alcuni casi per sfiducia verso l’ente”. Tra le misure approvate, l’incremento della copertura dei costi della mensa scolastica e degli impianti sportivi dopo aver tagliato ogni riduzione o agevolazione, e quindi stabilendo che il costo di questi servizi sia coperto al 100% da chi ne usufruisce. Destinate ad aumentare anche le locazioni e la gestione dei beni dell’Ente. Non solo, la commissione straordinaria punta anche ad incrementare le entrate correnti a seguito della “revisione delle forme di gestione dei servizi e internalizzazione dei servizi comunali, tra cui i parcheggi e parte del servizio tributi. Addio quindi alla Publiparking e alla Geset, rispettivamente con contratti scadenti nel 2021 e nel 2019. Rispetto alle previsioni di esercizio del 2016, subirà un incremento del 312% la spesa per i servizi istituzionali, generali e di gestione. Più 2% la spesa per ordine pubblico e sicurezza. Più 17% l’istruzione, più 308% lo sviluppo economico e competitività. Cresceranno del 208% il fondo accantonamento e del 206% il debito pubblico. Cala del 78% la spesa per la tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali. Caleranno del 78% le somme destinate alle politiche giovanili, sport e tempo libero. Giù del 57% l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa. Meno 28% lo sviluppo sostenibile e l’ambiente, meno 57% sui trasporti e mobilità, meno 56% infine i fondi destinati ai diritti sociali, politiche sociali e della famiglia. Sarà un biennio non facile, e le premesse già ci sono tutte.