«Un papocchio destinato a privati» - Le Cronache
Cava dè Tirreni Extra

«Un papocchio destinato a privati»

«Un papocchio destinato a privati»

 

di Adriano Rescigno 

CAVA DE’ TIRRENI. Il Consigliere Massimiliano di Matteo spiega le ragioni del suo no  durante il Consiglio comunale scorso sull’approvazione del progetto preliminare per il completamento del palaeventi e variante al vigente PRG. «Per il completamento del palazzetto dello sport già il Presidente della Provincia Canfora ci ridicolizzava per una variante urbanistica inutile che così come approvata genera un immobile abusivo da 10 milioni in origine destinato allo sport ma che ora diviene un insediamento commerciale ricettivo concesso all’uso dei privati. Sarà una zona franca dove sarà concesso fare di tutto senza limitazioni, rendendo l’immobile abusivo grazie alla creazione di una fantomatica ‘’zona G4 speciale’’». La disanima continua sulla questione viabilità:«Il progetto neo approvato non è munito di precisazioni sull’argomento che così come formulato va a gravare su problematiche di viabilità già esistenti in via Ferrara sia verso il centro della frazione Pregiato sia verso la SS18 con l’arteria che proviene da Santa Lucia. Una scelta scellerata che la città ricorderà bene. Hanno solo sacrificato un luogo di sport, di cui la città ha fortemente bisogno, in nome del business le cui regole sono state scritte tra le norme urbanistiche e non in un contratto di cessione d’uso». «Gli uffici tecnici inoltre – continua Di Matteo – hanno determinato la capienza dell’impianto in 1600 posti e la superficie di parcheggio in 10.456,67 mq senza rilievi ed identificazione catastale, trasformando un palasport in palaeventi». «Non bisogna dimenticare, conclude il Consigliere, che nella conferenza dei servizi utile all’analisi del progetto l’Ausino Spa proprietaria di 1164mq della zona interessata, nella quale passano condotte idriche, non è stata convocata insieme ad altre ditte proprietarie di terreni nella zona, non e’ vero che quelle porzioni sono state espropriate, poiché il piano particellare di esproprio mostrato in Consiglio è inutile poiché serve, diversamente, un decreto di esproprio. Insomma, io sono da sempre favorevole al completamento del palasport, ma dissento da questa procedura devastante e viziata della quale hanno omesso di fornirmi quanto richiesto».