Scafati. I furbetti del cartellino davanti al giudice - Le Cronache
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Scafati. I furbetti del cartellino davanti al giudice

Scafati. I furbetti del cartellino davanti al giudice

Di Adriano Falanga

Sono stati ascoltati ieri mattina i dieci dipendenti sospesi dal servizio, perché sorpresi a timbrare il cartellino e allontanarsi, più volte, dal posto di lavoro. L’accusa è di truffa ai danni dello Stato e false attestazioni. Le sospensioni dal lavoro vanno da uno a sei mesi. Il Gip Paolo Valiante ha raccolto le loro memorie difensive. Un’inchiesta che ha fatto il giro d’Italia, soprattutto per le dinamiche con cui alcuni dipendenti sistematicamente si dedicavano a faccende personali. Giovanni Cozzolino respinge ogni accusa, secondo lui quelle passeggiate rientravano nelle sue mansioni di collaboratore amministrativo, alle dirette dipendenze del sindaco. Stare tra la gente, recepire i loro umori e riportare al sindaco, nonché seguire il lavoro della giunta, rientrava nelle attività per cui Pasquale Aliberti lo ha da sempre voluto al suo fianco, assumendolo come staffista. Respinge le accuse anche il tenente della Polizia Municipale Antonio Cavallaro. Il comandante in pectore ha ammesso qualche leggerezza, ma ha anche chiarito che in una circostanza almeno si era allontanato dal posto di lavoro per essere ascoltato in tribunale. Cavallaro, così come l’altro vigile urbano Salvatore Vitiello, ha rivendicato l’impegno profuso, e riconosciuto largamente, nel proprio lavoro. Vitiello, sospeso per un solo mese, ha riconosciuto di essersi allontanato per un caffè al bar all’angolo, o per una commissione all’ufficio postale, adiacente il comando. Poca roba insomma. Bruno Giordano, Gaetano Marino e Franco Avino hanno preferito non rispondere mentre Guida e Picardi, custodi al campo sportivo, hanno ammesso gli errori, salvo giustificare alcuni episodi, tra cui la visita in ospedale per il figlio sofferente di crisi epilettiche. Respingono le accuse i restanti indagati, tutti interdetti e sospesi da uno a sei mesi dalle proprie mansioni. L’operazione, denominata “Mal Comune” è stata coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore guidata dal procuratore Amedeo Sessa e condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Scafati, agli ordini del comandante Nunzio Napolitano. Cinque mesi di indagini serrate, tra pedinamenti, riprese video e controlli incrociati. Indagati, ma non sospesi dal servizio, altri due vigili urbani, mentre nelle ultime ore vanno delineandosi le posizioni di altri due impiegati, uno per essere stato complice dei tre custodi nel segnare ore di lavoro e straordinario mai svolte, e l’altro, impiegato della biblioteca Morlicchio, per non essere stato al proprio posto di lavoro in diverse circostanze.