Scafati. La città invasa dai topi...d'appartamento. Le storie - Le Cronache
scafati Cronaca Provincia Agro Nocerino Sarnese

Scafati. La città invasa dai topi…d’appartamento. Le storie

Scafati. La città invasa dai topi…d’appartamento. Le storie

Di Adriano Falanga

Scafati sotto assedio dei topi, sia ratti che d’appartamento. E mentre per i primi le Istituzioni lottano tramite misure di derattizzazione, per i topi d’appartamento non sembrano esserci ancora risposte concrete. Guai a dormire con tapparelle socchiuse o finestre lasciate aperte per il caldo, soprattutto se siete ai piani bassi. In questi mesi estivi la città ha registrato un’escalation di furti, molti dei quali aventi la stessa dinamica, tanto da lasciar pensare a precise e organizzate bande di ladri. E ogni banda mostra di gradire una particolare zona. Cronache ha raccolto diverse testimonianze, in modo tale da restituire al lettore delle informazioni tali da poter aiutarlo a prevenire. Già, perché ogni storia che racconteremo non ha mai un lieto fine, o meglio, non si è mai avuto il fermo di presunti responsabili. Partiamo dal centro. Via Domenico Catalano, via Zara, via Luigi Sturzo. Secondo le testimonianze ad essere state prese di mira sono case abitate da signore anziane sole. Tutte ai piani bassi, e tutte sono state visitate in piena notte, pare da un solo malvivente alla guida di una moto. La dinamica è la stessa, l’uomo si introduce in casa tramite tapparelle non del tutto chiuse, o forzando finestre con infissi deboli. Che l’appartamento sia abitato poco importa, anzi, quasi sempre c’è il proprietario dentro. Il ladro non ha quasi mai il tempo di razziare, considerata la presenza del proprietario. Il percorso sembra essere fotocopiato. Prima tappa la camera da letto, dove quasi sempre vengono ritrovate borse e pantaloni per prendere soldi e portagioie per un poco di oro. Se il padrone di casa non si sveglia, si passa alle camere successive, passando per il soggiorno, dove vengono finanche scuciti i rivestimenti di divani o materassi. Un buon furto alla fine produce qualche centinaio di euro in contanti, spesso i proventi della pensione, dell’oro, un cellulare. Può anche capitare di trovare le chiavi dell’auto e di aggiungerla al bottino, come si è registrato a corso Trieste. In ogni circostanza denunciata, o semplicemente raccontata sui social network, non sempre i carabinieri sono accorsi in tempo, a causa di altre segnalazioni. Questo comporta la facile fuga dei ladri. In alcuni casi si è dovuto ricorrere all’aiuto del 118, chiamati per soccorrere un’agitata padrona di casa. Lo sa bene l’ex infermiera di via Sturzo. Una strada questa, visitata almeno tre volte in meno di un anno, e tutte a danno di pensionate sole. Non sempre purtroppo i furti vengono denunciati, perché ritenuto inutile. In realtà non è così, perché anche se i ladri la fanno franca, la ricostruzione del furto può sempre fornire dettagli preziosi alle forze dell’ordine. E’ come costruire lentamente un puzzle, e grande aiuto lo forniscono anche le decine di videocamere installate come antifurto o presso abitazioni ed esercizi commerciali adiacenti. Ad oggi, purtroppo, nessun responsabile è stato assicurato alle patrie galere ma grazie al cielo nessun ferito si è mai avuto. Entrare in una casa con proprietario dentro lascia intendere all’azione di persone non del posto, provenienti magari da fuori città. E scappare è sempre la soluzione scelta quando vengono scoperti. Le misure di contrasto sono sempre le stesse: installare porte in ferro e tenere ben chiuse le tapparelle, soprattutto ai piani bassi. Lasciare magari una luce accesa all’esterno, e laddove possibile, dotarsi di sistema di allarme. Obiettivo principale dei ladri sono i contanti. Onde evitare di ritrovarseli ai piedi del letto, come è capitato alla signora Lisa nei pressi del campo sportivo, è preferibile lasciare borse e portafogli in altre camere. Purtroppo l’unica soluzione efficace per il contrasto ai topi d’appartamento resta sempre la prevenzione. Adriano Falanga

BAGNI META PREFERITA DEI LADRI

1-via-manzoni-scafati-bagniVia Dante Alighieri, via Manzoni, via Salice e traverse adiacenti, sono tutte rientranti nella popolosa frazione di Bagni. A quanto pare la meta preferita dei ladri, probabilmente perché al confine con la vicina Angri e tutto attorno lunghe distese di campagna, ideali come via di fuga, e soprattutto, i campi non dispongono di videocamere. Ma le abitazioni si. E’ il caso del professionista Antonio, che svegliatosi nel cuore della notte, tramite la videocamera puntata sul recinto, ha ripreso tre figure tentare di intrufolarsi nel giardino, per poi accedere all’abitazione. Il filmato non permette l’identificazione degli uomini, ma racconta bene la modalità d’azione dei tre. Arrivano dalla campagna confinante, si guardano attorno, probabilmente non sono del posto. Salta un primo malvivente, un secondo lo imita, in mano un qualcosa somigliante ad una spranga o un piede di porco per fare leva. Il terzo resta giù al muretto di recinzione. A questo punto il padrone di casa accende le luci facendo rumore, questo basta affinché i tre si diano alla fuga. Decisamente inquietante e a tratti incredibile la vicenda che coinvolge la mamma di Giovanna, sempre a Bagni. “Mia mamma vive da sola perché vedova. La notte del 7 settembre tra le 2 e le 3:30 sono entrati nell’abitazione tramite una piccola finestra”. Giovanna fornisce molti dettagli, e la ragione è semplice, il gruppetto, anche qui composto da tre uomini, è stato ripreso dalle videocamere dei vicini. “Sono entrati in camera da letto, hanno preso il portagioie e la borsa, poi hanno portato tutto in cucina e qui hanno preso ciò che poteva essere loro utile”. I ladri trovano anche le chiavi dell’auto. Scappano via con questa, portando con loro qualche centinaio di euro, la borsa, gioielli e il cellulare. L’auto sarà poi ritrovata abbandonata a Frattamaggiore, grazie all’antifurto satellitare. Sembra finita qui? No, anzi, da questo momento comincia l’impensabile. “I ladri la sera successiva ritornano a casa, questa volta però per riportare dietro la borsa con i documenti”. Un gesto di umanità, si potrebbe pensare, niente affatto. “La borsa era piena di urina, i ladri hanno fatto i loro bisogni dentro”. E siccome il proverbio recita: non c’è due senza tre, la terza sera i malviventi ritornano ancora sul luogo del delitto, stavolta però ritrovano i carabinieri ad attenderli. Grazie al buio e alla vicina campagna, riescono però a darsi alla fuga. Secondo i militari dovrebbero trattarsi di stranieri, probabilmente di origine rumena. Sui social network sono diverse le segnalazioni di situazioni simili a Bagni, in alcuni casi si è riusciti a far scappare i ladri, in altre invece il colpo è portato a termine con successo. Tutti gli episodi hanno un comune denominatore: la presenza dei proprietari.

E DI GIORNO OCCHIO ALLE ZINGARE

1-corso-nazionale-scafatiCorso Nazionale, ai confini con la vicina Pompei. Un importante crocevia considerata la presenza del casello autostradale, e dell’intenso traffico veicolare. Intensa è anche la presenza di abitazioni. Da queste parti la densità demografica è tra le più alte della regione. La storia qui racconta in particolare di furti “mordi e fuggi”, ai danni di negozi o dei loro clienti, o delle abitazioni limitrofe. Mordi e fuggi perché il tutto avviene in pochi minuti, i ladri approfittano dei momenti di distrazione delle loro vittime. E così scompaiono borse, telefoni, auto, e se va bene, a farne le spese anche qualche abitazione. E’ il caso della signora Nunzia, uscita poche ore per commissioni. E’ pieno giorno, al ritorno, intorno all’ora di pranzo, trova la porta di ingresso socchiusa e l’interno casa totalmente a soqquadro. Vengono portati via però solo qualche gioiello e contanti per poche centinaia di euro. Questo fa capire che il ladro, probabilmente da solo, si muove appiedato e nell’impossibilità di asportare oggetti di peso o di grandi dimensioni. In questa fetta di città l’indice è puntato, principalmente, contro giovani donne di etnia rom, o zingare, che si spostano tra Scafati e Pompei, dove sostano la mattina per chiedere l’elemosina. In genere i furti in appartamento non sono il loro obiettivo, ma non si tirano indietro davanti ad una porta o finestra socchiusa, o un’auto lasciata momentaneamente incustodita. Può capitare anche di trovarle in coppia, e mentre una ti distrae, l’altra approfitta e infila mano nella borsa. Chiaramente il nostro servizio è circoscritto ai soli furti d’appartamento, e le dinamiche raccontate restituiscono tra i protagonisti gruppi di stranieri. Gli italiani non sono assolutamente esonerati, anzi. Abbiamo già documentato la mappa delle truffe, e su decine di segnalazioni e situazioni più fantasiose ed estrose, tutte sono di matrice nostrana. Casomai ci ritorneremo.