«L’unica verità, nelle dichiarazioni di Rispoli. sta nel tenore fumantino delle due assemblee. Poi le verità finiscono e inizia il fariseismo di facciata». Enzo Accongiagioco proprio non ci sta e replica seccato alle dichiarazioni del delegato Csa di Salerno, Angelo Rispoli, che proprio ieri dalle tribune di Cronache aveva detto la sua riguardo all’accordo siglato tra sindacati e Polizia Municipale in protesta contro la gestione del corpo dei caschi bianchi da parte dell’amministrazione comunale. La diatriba, com’è noto, riguardava il dissenso della Cgil (di cui Accongiagioco è rappresentante sindacale), accortasi di irregolarità nella firma del verbale da parte dei caschi bianchi. A tal proposito, il delegato fa sapere in una nota – articolata in più punti – che «tali firme non sono state assolutamente raccolte in assemblea, ma fuori del luogo istituzionalmente deputato, facendo girare i fogli dei quali chiediamo conto e copie». Non si placa, dunque, la polemica tra le sigle sindacali, ma assume contorni di rimando. «Mai vista un’adesione di 117 persone, con un’astenuta e un contrario; ma, soprattutto, mai viste le firme. Anche perché, qualora esistessero, gli altri 100 appartenenti al corpo della Polizia Municipale in che modo dovremmo classificarli? Come dispersi?». Accongiagioco passa in rassegna ogni lato della faccenda. A essere smentita è anche la questione relativa all’assunzione dei 30 stagionali, su cui Rispoli si era dichiarato favorevole. «Sta mentendo, perché l’unica sigla che dall’inizio della vertenza ha detto di voler rinunciare ai 300.000 € che l’amministrazione metteva a disposizione per lo straordinario purché venissero assunti (a proposito, che fine hanno fatto?), è stata la Cgil. Ma, da buon fariseo quale è, per lui è più facile asserire questa intenzione: avrebbe dovuto dirlo prima, così magari gli avremmo creduto». In merito alla citazione, da parte di Rispoli, di una frase di Lenin riguardante i mali arrecati dall’estremismo, Accongiagioco replica duramente: «Si fa passare per saggio, dimenticando che è la stessa persona che ha firmato quell’aborto di regolamento per la reperibilità che poi fu egli stesso a voler cambiare. E che dire – prosegue il delegato Cgil – della firma di un accordo palesemente illegittimo, tra cui spicca il far ricorso allo straordinario per coprire le falle del medesimo (art. 38), nonché il metodo di retribuzione dell’art. 24 ai colleghi, per niente conforme ai dettami contrattuali? Quando in sede si accorgeranno che l’Amministrazione non manterrà le promesse, Rispoli e soci dovranno fare una colletta per pagare le prestazioni ai colleghi disillusi». Un appunto al rappresentante della Csa viene fatto anche per aver tirato in ballo «il Segretario De Angelis (la maiuscola non è casuale, dato che si tratta di un segretario serio rispetto a quelli da lui nominati ogni 10 giorni), il quale, in maniera intelligente e democratica, attuerà il giusto carisma per capire, con i suoi uomini, quando mollare la lenza e quando stringere la frizione del mulinello». Gli ultimi due punti riguardano la delibera 404/2015, che secondo Rispoli dovrebbe fungere da tutela per l’accordo decentrato e che, per converso, agli occhi di Acconciagioco si rivela «una trappola, tanto che “a fiera finita” terminerà anche la sperimentazione di cui i nostri colleghi sono vittime da tempo, e allora saremo rimasti senza contratto e senza tutto ciò che le prime assemblee avevano chiesto. Da dove mi viene tale certezza? Dall’intelligenza di cui mi/ci ha donato il buon Dio, nonché dall’estrema facilità con cui la Parte Pubblica ha firmato una delibera illegittima nel merito e nel metodo (per i motivi di cui sopra)». Il delegato della Cgil ce l’ha anche con le amministrazioni che si sono succedute nel tempo. «Per come siamo stati trattati dai politici di turno e da quelli passati, per le loro stucchevoli dichiarazioni durante il periodo della vertenza, nessuno avrebbe dovuto firmare un bel nulla; ma l’amor proprio e l’orgoglio, mi rendo conto, non si acquistano con i buoni pasto». Il congedo è al veleno. «Se poi attorno a te, caro Rispoli, trovi solo acredine, credimi, non è dovuto al fatto contingente, ma ai danni che hai prodotto nel tempo. Perché devi sapere che sulla Terra ci sono persone che fanno, persone che danno, e persone che fanno danno. Ecco, tu sei una che fa solo danno».
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