SCAFATI. Nuovo duro attacco di Scafati in movimento al sindaco Pasquale Aliberti e all’assessore Antonio Fogliame. Scrivono i pentastellati di Sim: “Mentre il sindaco è occupato nelle strategie per aggirare la legge sulla ricandidatura la città resta senza risposte” . Dopo l’episodio della contrada Cappella, zona dove è sorto un grosso ripetitore che sta mettendo in subbuglio la contrada per le legittime paure di un possibile inquinamento elettromagnetico e appurato che l’amministrazione non poteva non sapere ma peggio ha taciuto da un anno grazie anche all’inerzia dell’assessore Fogliame, compare ora anche la vicenda legata al mancato pagamento per un lavoro reso e sembra commissionato dallo stesso assessore Fogliame: restauro di un cannone del 1700 custodito nel Polverificio Borbonico. Sulla vicenda “restauro del cannone” noi dell’associazione Scafati in Movimento (M5S) chiariamo che lungi da noi voler entrare nella vicenda umana che ha visto un uomo incatenarsi, dunque se era giusto farlo o meno, se avesse la fattura o no, se avesse lavorato in nero o altro, questi sono particolari che poco ci interessano perché non siamo nè l’Inps, nè l’inail, nè la guardia di finanza, se qualcuno ha sbagliato pagherà in altra sede, noi pretendiamo una discussione politica sulla vicenda . I particolari di cui prima li lasciamo a chi forse vuol nascondere altro . Non ci facciamo distrarre dal sindaco da fatture, dubbi sulle persone e sui fatti. Le domande che ci sorgono sulla questione sono queste : chi ha autorizzato il lavoro di restauro ? Secondo quali indicazioni di esperti del settore si è deciso di sabbiare e verniciare un reperto storico del 1700? Quali controlli sono stati effettuati durante il trasporto da e verso la ditta che ha seguito i lavori di restauro? Chi sapeva di tutto questo e ha taciuto e perché? Domande a cui, se non ci fossero risposte esaustive, si potrebbe anche capire il perché del gesto di disperazione della persona incatenatasi. Perché sarebbero delle gravi mancanze e di conseguenza una serie di negligenze se venisse accertato che senza alcuna autorizzazione, controllo o pareri un cannone donato dalla Marina Militare risalente al 1700, ritrovato nel golfo di Napoli fosse stato paragonato ad un oggetto di proprietà privata di cui farne un uso e consumo a piacimento di qualche assessore. Perché sembra che a Scafati si posino una serie di lapidi in giro per la città, marchiandola con simboli massonici, senza autorizzazioni, perché paia che a Scafati si permetta di installare delle grosse antenne inquinanti senza rispondere alle istanze di chi chiedeva preventivamente di interfacciarsi con l’amministrazione, perché ora emergerebbe, che sempre a Scafati, si portino i reperti storici in giro senza controllo e autorizzazioni, perché se tutto così fosse è chiaro che la politica in questa città ha dimenticato il suo ruolo e peggio continua a dare cattivi esempi ai cittadini. Il nome dell’assessore Fogliame è al centro di queste vicende elencate ma il Sindaco non poteva non sapere e ancora peggio se non sapesse i motivi sarebbero chiari: era distratto dal salvaguardare, attraverso la decadenza, le sue “illegittime” aspirazioni a sedere per venti anni su una poltrona. Se pensasse più alla città tante negligenze non accadrebbero e chissà forse ci ritroveremmo qualche antenna in meno e qualcuno in meno che sale in comune a chiedere aiuto e ad essere tutelato. In attesa delle risposte sulla vicenda “restauro del cannone” invitiamo il Sindaco a sollevare il Dott. Fogliame dal suo incarico di assessore perché palesemente non svolge il suo ruolo con l’ impegno dovuto alla cittadinanza. Caro sindaco, le rivolgiamo un appello: con la probabile decadenza lei per un poco si assenterà dalla scena politica, per favore si porti appresso qualche assessore e li rimpiazzi con persone che hanno più voglia di impegnarsi per il bene della città”.
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