Chiesti ventinove anni di carcere per il clan del racket che operava nell’Agro Nocerino Sarnese sgominato nell’abito dell’inchiesta Due Torri 2 che lo scorso maggio portò all’arresto di cinque persone. Ieri mattina, nel corso dell’udienza preliminare, le richieste del pubblico ministero Vincenzo Senatore. Il Gip del Tribunale di Salerno, Piero Indinnimeo, si è riservato la decisione. In quattro hanno chiesto di essere giudicati attraverso la formula del rito abbreviato. Nello specifico il pubblico ministero ha chiesto otto anni per il 46enne Francesco Marra di Poggiomarino/Scafati, sei anni e mezzo per il 48enne Alfonso Masullo di Cava de’ Tirreni, sei anni per il 70enne Biagio Palumbo di Poggiomarino ed otto anni per il quarantottenne imprenditore, originario di Nocera Superiore, Mario Tedesco. E’ stato disposto il rinvio a giudizio per Antonio Gaetano Galluccio di Tufino, per il 59enne Salvatore Attanasio di Capaccio, per il 53enne Leonardo Pinto di Nocera Inferiore, per la 35enne Maria Pisa domiciliata a Scafati, per Walter Passon originario di Udine; per il 38enne Patrizio Ferrara di Cava de’ Tirreni e per il pentito cavese Gerardo Adinolfi. Secondo il teorema accusatorio gli indagati erano legati al boss Mario Fabbrocino ed il loro modus operandi era tipico dell’associazioni a delinquere di stampo camorristico. Non solo minacce ma anche incendi e sequestri di persona per convincere le vittime a pagare quanto pattuito. All’alba di ieri sono scattate le manette per cinque persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione, mediante violenza, di incendi, estorsioni rapina con sequestro di persona, furti ricettazione e concorrenza illecita nel settore del «mercato del calcestruzzo». L’operazione nasce dall’inchiesta Due Torri ed è per tale motivo che è stata ribattezzata Due Torri 2. Nello specifico le indagini effettuate per quanto concerne l’affaire dell’assegnazione degli appalti hanno permesso di far luce sugli episodi criminosi commessi in danno di alcuni imprenditori. Come sottolineato dal sostituto procuratore, Vincenzo Senatore, non c’è nessun attinenza per il resto con l’inchiesta Due Torri e nessun coinvolgimento di politici (come si è verificato in relazione per la questione degli appalti). A capo del gruppo – sempre secondo l’ipotesi investigativa – vi era l’imprenditore Mario Tedesco, classe 1967 di Nocera Superiore, che opera in tutta Italia, con ramificazioni anche all’estero, in particolare in Marocco, dal 2002. Le indagini sono state avviate dal Ros nel 2008 dopo l’incendio di numerosi mezzi d’opera, d’ingente valore, della Società Nocerina Beton di Nocera Inferiore, aggravata da episodi minatori ai suoi titolari. Oggi il Gup del Tribunale di Salerno, Indinnimeo, scioglierà la riserva sugli abbreviati.
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Scafati. Inchiesta Overline, archiviata la posizione dell’ingegnere Sicignano
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