di Marta Naddei Una condanna per abusi sessuali su minori che non gli ha impedito di candidarsi, tra le fila del Psi nella provincia di Napoli, alle Regionali del 31 maggio. Partirà quest’anno il processo di appello per Corrado Gabriele, consigliere regionale uscente e pronto al bis, ma una sentenza di primo grado già c’è. E nel pieno della polemica sugli “impresentabili” nelle liste collegate alla candidatura di Vincenzo De Luca, quella condanna a quattro anni per il reato di abusi su minori (in danno delle figlie della ex compagna) comminatagli nel 2011, pesa ancora di più e non solo per la gravità del reato commesso. A sollevare il caso di Corrado Gabriele è stata Mara Carfagna, ex ministro alle pari opportunità del Governo Berlusconi. La portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati ha invitato tanto il candidato governatore per il centrosinistra quanto il premier Matteo Renzi a prendere le distanze dalla candidatura di Corrado Gabriele e a non trincerarsi dietro gli inflazionati “non ne sapevo nulla” degli ultimi giorni. «Il processo deve fare il suo corso – afferma Carfagna facendo riferimento all’Appello – ma pur non rinunciando al garantismo, non si può far finta di nulla. Conosco Vincenzo De Luca, ha mille difetti, ma non può di certo accettare per pura convenienza politica di essere sostenuto da una persona su cui pende un’accusa di questo tipo. Sono però certa che sia lui che il premier Renzi troveranno il modo di prendere le distanze da questa scelta. Mi auguro con tutto il cuore che la presa di distanza non sia un banale ‘non sapevamo nulla’ e che arrivino parole nette e scuse a tutte le donne italiane e campane». Per il senatore azzurro Enzo Fasano, è stato posto «un problema serio», mentre il coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico De Siano, ha chiesto che Renzi e De Luca spieghino «perché un condannato in primo grado per violenze contro le donne può entrare nello loro liste. Può capitare perché vale la presunzione di innocenza ma la politica non può restare in silenzio». A replicare al deputato forzista è lo stesso Corrado Gabriele che definisce «scorretto» l’atteggiamento della Carfagna. Un comportamento atto ad «instaurare un clima di terrore circa la mia persona in prossimità delle elezioni, nel tentativo forse di influenzare negativamente l’elettorato, peraltro già abbondantemente a conoscenza di una vicenda nota a tutti da oltre dieci anni. Al tempo stesso ritengo azzardato – spiega Gabriele – avere la presunzione di sostituirsi alla magistratura nel pieno di in una fase processuale in cui si discuterà il mio ricorso che ben chiarisce le ragioni della mia estraneità ai fatti. Resto comunque sereno, concentrato e motivato nel continuare a lavorare fianco a fianco alle tantissime donne e ai giovani candidati nelle liste socialiste per far vincere la Campania»
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