Il nodo rappresentato dalla legge Severino alla luce della candidatura di Vincenzo De Luca alle regionali “deve essere affrontato, qualunque sia la risposta che si pensa di dare, dal gruppo dirigente centrale: la Severino è tema generale e nazionale. Influisce sulla campagna elettorale (ne sarà un tema centrale) e soprattutto rende nebuloso il dopo voto. Si decide di correre i possibili rischi? I militanti del Pd hanno tutti allora il dovere di sostenere De Luca”. Lo scrive su Facebook Antonio Bassolino, sottolineando che “una riflessione nazionale, fatta assieme a De Luca in primo luogo e a Cozzolino e Di Lello, appare comunque doverosa. Ai cittadini della Campania è giusto dare un messaggio chiaro”. “Le prossime elezioni regionali sono sotto il segno dell’incertezza”, ricorda Bassolino e sottolinea come ancora incerte “siano le alleanze, sia per il centro sinistra che per il centro destra, e incerti sono anche gli scenari futuri. Eppure ancora sette mesi fa poteva esserci un’altra e meno incerta strada. Per il PD vi erano tutte le condizioni per poter vincere con relativa tranquillità. Si poteva, prima delle candidature formali di De Luca e Cozzolino, lavorare per un candidato condiviso e per primarie confermative. Ã chiaro che bisognava coinvolgere pienamente De Luca e Cozzolino in questo sforzo unitario. Ma nessuna iniziativa è stata assunta in questa direzione e una volta decise le primarie e anche la data (anzi le date ballerine) era evidente che un nuovo candidato si poteva aggiungere ma non sostituire agli altri. Si è dunque andati a primarie vere e competitive”. L’esito delle primarie “è chiaro e non era affatto imprevedibile. Cozzolino ha avuto un ottimo risultato e il suo 44% è davvero tutto merito suo, di un ormai da tempo proprio radicamento territoriale. De Luca ha vinto grazie ad una lunga ed efficace campagna e ad un risultato enorme in provincia di Salerno che da solo colma e supera lo svantaggio a Napoli e in gran parte del territorio regionale. Lo stesso astensionismo della città lo ha favorito e ha poi potuto contare su un più largo sistema di alleanze e di voti, dai Casillo a Paolucci. Tutti hanno il dovere di rispettare questo esito e tra i primi lo ha fatto, con giusto stile, Andrea Cozzolino. Naturalmente il voto non cancella, anzi rende ora più stringente il nodo della Severino, che è discutibile sulla decadenza di sindaci condannati in primo grado per abuso di ufficio, ma che intanto e oggi è legge dello stato”.
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