Impianto di Biometano, continuano gli incontri - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

«È un impianto che produrrà energia rinnovabile e quindi farà parte del programma di transizione energetica, ma gestirà rifiuti. I reflui zootecnici, le bucce di pomodoro, la sansa, le carcasse di animali sono rifiuti e lo dico apertamente perché è quello che è stato trovato nella documentazione».

Sono parole di Nicola Rizzo (nella foto), promotore del comitato “Le Cinque Terre” che sarà presentato domani a Cicerale e che si pone l’obiettivo di dire “no” al mega impianto per la produzione di biometano che dovrebbe nascere ad Ogliastro Cilento, in un luogo (sopra nella foto) che coinvolge altri quatto comuni e cioè Agropoli, Capaccio Paestum, Giungano e Cicerale.

«In quel luogo vivono famiglie – prosegue Rizzo – e non possiamo vederlo come un qualcosa di positivo dal nostro punto di vista. Aspettiamo un riscontro che non abbiamo avuto da parte del comune di Ogliastro Cilento per capire a fondo cosa sarà quel progetto. Siamo pronti al confronto – ragiona l’attivista – ed anche ad essere eventualmente smentiti».

Dopo l’evento organizzato dall’associazione Ogliastro Futura, domani ci sarà un nuovo momento di confronto nel quale sarà anche presentato il comitato. Sono stati invitati, ovviamente, i sindaci e i rappresentanti dei comuni interessati.

Tra essi, non arriva nessuna notizia da Capaccio Paestum dove i problemi sono ben altri ed è cosa risaputa. L’interessamento della popolazione c’è. Nel frattempo, si stanno muovendo anche le associazioni di categoria degli imprenditori che dovrebbero essere interessate dalla struttura per il conferimento dei reflui. Nel merito, intervengono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle.

La coordinatrice provinciale Virginia Villani e il consigliere regionale Michele Cammarano annunciano di essere pronti a ricorrere al Tar: «Siamo fermamente contrari alla realizzazione dell’impianto a biometano previsto nell’area industriale di Ogliastro Cilento – dicono – la grandezza dell’impianto e la sua ubicazione sollevano serie preoccupazioni, non solo per l’impatto ambientale ma anche per l’assenza di un adeguato confronto con la cittadinanza e le associazioni locali.

Riteniamo che scelte di tale portata debbano essere discusse pubblicamente e condivise, evitando decisioni calate dall’alto che ignorano le esigenze del territorio. Siamo al fianco delle associazioni che hanno già espresso la loro contrarietà».

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