Pagani. E’ durata quasi una settimana la detenzione in carcere per 3 indagati coinvolti nell’inchiesta della Dda: il gip del Tribunale di Salerno Piero Indinnimeo accoglie la richiesta presentata dagli avvocati e dispone gli arresti domiciliari per Alfonso Marrazzo, ex consigliere e assessore al Comune di Pagani e ritenuto referente del clan Fezza/De Vivo presso Palazzo San Carlo, il dirigente Bonaventura Tramontano (assistito da Enzo Calabrese) e l’imprenditore Claudio De Cola (difeso da Federico Conte). Dopo l’interrogatorio di garanzia, quindi escono dal carcere di Fuorni per fare ritorno nelle rispettive abitazioni. Altri indagati e finiti ai domiciliari a capo del blitz della settimana scorsa invece si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al giudice (eccezione per uno che si è difeso dalle accuse). Si valuta per tutti gli indagati (forse eccezione per Marrazzo, De Cola e Tramontano) un’istanza al Tribunale del Riesame contro il provvedimento del giudice per le indagini preliminari Indinnimeo. Che, nella sua ordinanza, aveva ritenuto proprio l’ex assessore “una tentacolare capacità di penetrare nell’attività della pubblica amministrazione per asservirla ai propri affari”. Secondo l’ipotesi accusatoria della Procura Antimafia di Salerno l’indagine “è relativa all’operatività imprenditoriale ed economica del clan Fezza-De Vivo, che attraverso l’imprenditore nonché consigliere comunale di Pagani per circa venti anni ed assessore all’ambiente fino all’anno 2016, mediante la cooperativa Pedema di cui Alfonso Marrazzo era presidente, riusciva infatti ad ottenere in maniera illegittima anche con un continuativo scambio di favori e prestazioni, appalti pubblici comunali quali la gestione del locale cimitero, oltre al servizio di spazzamento delle strade comunali, ed altri servizi pubblici asseritamente di somma urgenza, compreso quelli connessi alle emergenze causata dalla pandemia Covid 19 (sanificazione). Da ieri sera l’imprenditore paganese, unitamente a Bonaventura Tramontano e a Di Cola sono agli arresti in casa dopo aver trascorso alcuni giorni nel carcere di Salerno.
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