Agro/Salerno. Le denunce partite da Nocera Inferiore e Scafati sui green pass ottenuti senza requisiti sono arrivate a Sarno e Fisciano fino ad arrivare a Salerno: un impiegato amministrativo del Villa Martiri e un volontario di un centro vaccinale di Fisciano dietro a una truffa per ottenere pass senza vaccino. Quasi un centinaio gli imputati che, nell’era covid, con un trucco avrebbero avuto accesso indebitamente alla piattaforma informatica “Sinfonia”, deputata al trattamento dei dati della campagna vaccinale della Regione Campania. L’inchiesta partì dopo la denuncia proveniente dai centri vaccinali degli ospedali Umberto I di Nocera Inferiore e “Mauro Scarlato” Scafati, con la quale fu riferito ai carabinieri del reparto territoriale che da un controllo incrociato tra i dati forniti dal terminale e i registri cartacei, risultavano alcune anomalie numeriche. L’inchiesta è approdata a Salerno perchè uno dei reati contestati (telematico) è di competenza della procura del capoluogo. Secondo il pubblico ministero Giampaolo Nuzzo titolare del fascicolo d’inchiesta, i due organizzatori del sistema (patteggiano la pena) avrebbero fatto apparire come somministrati vaccini in realtà mai inoculati. La coppia si adoperava per le false certificazioni sfruttando la copia di chiavi di accesso (user id e password) attribuite ad un medico vaccinale, per poi accedere indebitamente alla piattaforma informatica Sinfonia gestita, a livello regionale, da Soresa facendo apparire come somministrato ai singoli utenti richiedenti il vaccino Covid-19 che, in realtà, non era stato mai inoculato. A questo punto sarebbe stato facile generare il green pass creato automaticamente dalla piattaforma e servito in tempi di pandemia per accedere a servizi, attività, esercizi pubblici e privati, luoghi di lavoro. Dieci imputati hanno chiesto la messa alla prova nell’ambito di un’inchiesta che si è a sua volta divisa in svariati fascicoli. Davanti al gup Piero Indinnimeo del Tribunale di Salerno hanno avuto accesso allo speciale rito previsto dalla legge Cartabia e che porta all’estinzione del reato una trentina dei beneficiari delle finte certificazioni tutti residenti tra Salerno, Agro nocerino, zone del Napoletano e il resto della provincia. Poi davanti al gup Rossi è stata aperta l’udienza preliminare per un’altra settantina di imputati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. Le accuse, a vario titolo, sono di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, falso commesso da privato, oltre che di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico.
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