Salerno. Palazzina Liberty, la proposta del Psi - Le Cronache Salerno

di Erika Noschese

Riqualificare la Palazzina Libertà di Fratte e restituirlo alla comunità, recuperando la sua identità storica. Questa la proposta del coordinamento cittadino del Psi dopo che ieri mattina i consiglieri Tonia Willburger, Rino Avella e Filomeno Di Popolo, accompati dall’assessore Massimiliano Natella e il coordinatore cittadino Luigi Di Martino, al termine di un sopralluogo proprio nella sede amministrativa della ex Mcm. «Il sopralluogo esterno che il gruppo socialista ha fatto alla Palazzina Liberty aveva l’obiettivo di sensibilizzare gli uffici dell’amministrazione per trovare fondi europei e partecipare a progetti Pnrr per riqualificare il bene storico e restituirlo alla città recuperando la sua identità storica – ha dichiarato la consigliera Willburger -Come sappiamo dalla storia della città, la Palazzina ottocentesca di stile Liberty è stata la sede amministrativa delle Manifatture Cotoniere Meridionali che nella metà dell’800 grazie a “capitani d’industria” svizzeri hanno creato una serie di industrie tessili che ebbero un primissimo piano nella vita industriale del Sud d’Italia, tanto da nominare la zona, la Manchester del Sud». E dunque, alcune delle proposte presentate ieri mattina: questo bene, quindi che si eleva su tre livelli, potrebbe conservare ed esporre al primo piano, l’archivio storico delle industrie tessili, che includono innumerevoli foto d’epoca e campionature tessili, che vanno dal fazzoletto ai pregiati parati, che adesso sono conservati in scatoli presso la Soprintendenza ad Avellino. Al secondo livello si potrebbe allestire il Museo civico, con le opere del primo Novecento, che attualmente sono esposte negli uffici di palazzo di Città (da Pasquale Avallone a Manfredi Nicoletti a Mario Carotenuto). Al terzo piano le sale potrebbero essere dedicate all’arte contemporanea con la collezione di arte contemporanea di Bianca Menna, (c.a. 250 opere), in collaborazione con il confinante comune di Pellezzano dove, furono costruiti gli insediamenti svizzeri, i cosiddetti villini, e una sala dedicata alle opere di Ugo Marano, il cui laboratorio creativo e tutt’oggi a Capriglia. «Il Museo potrebbe collaborare con il Museo Madre di Napoli e creare una sezione dedicata, così da proiettare la città di Salerno in un circuito di arte contemporanea, così’ come lo era nel passato grazie a Marcello Rumma, Achille Mango, Achille Bonito Oliva, Angelo Trimarco», ha spiegato la consigliera socialista che, per quanto riguarda la gestione, ipotizza che «il bene potrebbe essere affidato ad imprese sociali/culturali attraverso un patto speciale pubblico privato, che permette all’ente di essere partner attivo e partecipare ai tavoli di programmazione e cooperazione e all’impresa di realizzare eventi culturali per tutti, anche per anziani e bambini e rendere l’area di Fratte ricca di offerte culturali».