Spazzamare Salerno Pulita, bilancio positivo - Le Cronache Salerno
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Spazzamare Salerno Pulita, bilancio positivo

Spazzamare Salerno Pulita, bilancio positivo

Tre tonnellate di rifiuti di diversa origine e sei metri cubi di idrocarburi recuperati in acqua, impedendone l’arrivo sul bagnasciuga, in due mesi di operatività. È il bilancio positivo del lavoro effettuato in mare, sul litorale che bagna il comune di Salerno, per l’estate 2024, dallo SPAZZAMARE, l’imbarcazione acquistata con fondi di Salerno Pulita e della Camera di Commercio di Salerno.

 

Dal 16 luglio 2024, per tutta l’estate, l’equipaggio ha pattugliato il mare che bagna Salerno, dal Porto Marina d’Arechi fino alla spiaggia della Baia, recuperando rifiuti galleggianti e depurando l’acqua da scie di schiume galleggianti, alcune delle quali individuate anche attraverso la collaborazione dei cittadini e dei gestori di stabilimenti balneari che hanno usufruito di uno specifico servizio di segnalazione tramite whatsapp.

“Sicuramente l’operato dello spazzamare non ha risolto il problema della pulizia del mare, ma di sicuro lo ha combattuto, arginato e ridotto notevolmente – ha dichiarato Vincenzo Bennet, amministratore unico di Salerno Pulita- Mi sento di rivolgere un ringraziamento particolare ai nostri operatori e alla collaborazione attiva della comunità che ha mostrato grande apprezzamento per il servizio”.

Il miglior risultato è stato ottenuto sulla soddisfazione dei bagnanti, molti dei quali hanno potuto constare i benefici legati alla presenza dello spazzamare che ha agito anche per emergenze, come a fine agosto, quando su richiesta dell’amministrazione comunale di Salerno, è stato necessario un intervento in tarda serata per lo sversamento in mare di acque meteoriche e liquami fognari dopo un acquazzone.

“Non escludiamo l’ipotesi di poter acquistare un secondo spazzamare – ha anticipato il presidente della Camera di Commercio, Andrea Prete- a breve attiveremo su questo fronte un confronto con gli operatori turistici e le comunità costiere”.

La best practice che attraverso un’intesa tra Salerno Pulita, la Cciaa di Salerno, la Capitaneria di Porto, il Porto Marina d’Arechi ha consentito l’attivazione del servizio in collaborazione con Ecomarine, l’azienda produttrice dello spazzamare diventerà anche un modello da presentare ad Ecomondo, la più importante fiera dedicata all’ambiente che si terrà a novembre a Rimini.

IL BILANCIO

Molta plastica tra i rifiuti recuperati, soprattutto imballaggi, ma anche rifiuti organici, alghe, foglie, rami e tronchi d’albero, anche di notevoli dimensioni, ma anche indumenti e scarti alimentari, specialmente frutta. In alcune operazioni di recupero di banchi di rifiuti, sono stati rinvenuti spezzoni di lenze e reti da pesca, ma in quantità molto marginali, e venti big-bags che galleggiavano al largo del porto commerciale di Salerno, probabilmente persi da una nave.

Tra i recuperi “singolari” anche, all’interno del porto turistico Marina d’Arechi una testa di tonno di notevoli dimensioni, mentre al largo di Santa Teresa, è stata rinvenuta la carcassa di un capretto in avanzato stato di decomposizione confezionata con della plastica trasparente di uso agricolo.

Per quanto riguarda la raccolta di idrocarburi e sostanze oleose, ne sono stati recuperati circa sei metri cubi. Dal monitoraggio svolto durante il periodo di attività, è chiaro che nel braccio di mare analizzato, la maggior parte di problemi legati alla qualità delle acque è occasionale e legato a cattivi comportamenti, oltre che all’intenso traffico di imbarcazioni dovuto alla presenza di tre porti, tra cui lo scalo commerciale di Salerno e diversi approdi nell’arco di poche miglia.

Potrebbe trattarsi di materiale derivante da acque di sentina scaricate in mare o dalle navi, ma anche dai diportisti o carburante finito a mare, un po’ per le operazioni di bunkeraggio, un po’ per guasti tecnici di imbarcazioni che perdono il combustibile dai serbatoi ecc. Si tratta naturalmente soltanto di ipotesi. In base a quanto riportato dal consulente di Salerno Pulita, Emiliano Buralli, nella sua relazione finale, per ridurre il problema, si dovrebbe incrementare il numero di spazzamare in modo da garantire interventi più veloci e puntuali ed effettuare delle campagne di comunicazione tra i diportisti tese a scoraggiare comportamenti non corretti oltre che effettuare una tantum dei controlli, sanzionare i trasgressori, in modo da limitare le irregolarità.

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