Scafati/Cariati Marina. A febbraio scorso fu l’unico dei tre imputati ad incassare l’ergastolo per l’omicidio di Armando Faucitano, detto Dino, avvenuto a Scafati nel 2016 in piazzetta Falcone e Borsellino per un debito di droga. Dal giorno della sentenza pronunciata dalla Corte d’Assise di Salerno, però, in seguito alla scarcerazione antecedente al verdetto (per scadenza termini) bim bum bam Carmine Alfano aveva fatto perdere le tracce rendendosi latitante. Fino a venerdì pomeriggio quando i carabinieri di Cariati Marina in collaborazione con i colleghi della Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano diretto dal colonnello Marco Filippi l’hanno pizzicato all’interno di una casa vacanze nella località calabrese sullo Jonio. Dopo sei mesi è stato consegnato alla giustizia. Domani, assistito dall’avvocato Francesco Matrone, per l’esponente degli Aquino/Annunziata di Boscoreale ci sarà la convalida dell’arresto davanti al giudice del Tribunale di Castrovillari dov’è detenuto. È stato “stanato” nel pomeriggio di venerdì a Cariati Marina, quasi per caso, dai carabinieri della locale Stazione, in collaborazione coi loro colleghi in forza alla Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano diretto dal tenente colonnello Marco Filippi. Il pericoloso latitante, assieme alla propria compagna (indagata) aveva preso in fitto una casa-vacanza nella zona di mare jonica per il periodo estivo, ed aveva con sé un documento d’identità falso. Gli uomini dell’Arma hanno bussato al suo appartamento per effettuare una perquisizione, dal momento che la coppia di solo apparenti “turisti” vi alloggiava. All’interno dell’abitazione i carabinieri non hanno trovato nulla di che, ma proprio in merito al documento d’identificazione loro fornito, i carabinieri hanno accertato che il suo numero risultava associato ad un’altra identità. Il fotosegnalamento è stato determinante per identificare Alfano, poco dopo finito in carcere a Castrovillari. Ora bisogna stabilire chi ha aiutato bim bum bam nei sei mesi di latitanza e chi gli ha fornito false documentazioni per sfuggire alla cattura terminata venerdì. Nel frattempo a ottobre torna in aula per il processo in assise appello a Salerno insieme ad altri due imputati (Marcello Adini e Pasquale Rizzo) che in primo grado erano stati assolti nonostante la richiesta della Dda di Salerno del fine pena mai per tutti, ergastolo incassato solo da Alfano.
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