di Francesco Carriero
Avrebbero dovuto occupare pacificamente la sede dell’Asl di Salerno per esporre al direttore generale Antonio Squillante tutte le loro perplessità sulla sua gestione della Sanità in provincia, ma i sindaci e i rappresentanti delle Amministrazioni, che ieri mattina si sono presentati in via Nizza, si sono visti chiudere la porta in faccia. Alle dieci del mattino, puntuali, come avevano annunciato, le fasce tricolore provenienti da Scafati, Sapri, Eboli, Montecorvino Pugliano, Pagani, Sala Consilina, Vibonati, Campania, Baronissi, San Valentino Torio e Coliano, assieme al presidente della comunità montana di Vallo della Lucania e associazioni di cittadini hanno bussato in vano alla porta del manager senza però ricevere alcuna risposta. Ad andare incontro agli amministratori sono stati invece il direttore amministrativo e sanitario dell’Asl Salerno, che hanno dirottato i sindaci all’interno di una stanza nel seminterrato della sede di via Nizza. Questa soluzione non è affatto andata giù ai primi cittadini, che hanno considerato il gesto come un tentativo, poco rispettoso, di sviare l’attenzione dalle loro vibranti proteste. Gli amministratori, nonostante i momenti di tensione, non si sono persi d’animo, improvvisando una conferenza stampa sui gradini d’ingresso della sede dell’Azienda Sanitaria. «Squillante – spiega il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti – sta letteralmente militarizzando l’Asl istaurando un clima da Ventennio. Non garantisce i livelli minimi di assistenza da Scafati fino a Sapri facendo Sanità esclusivamente con i numeri ma senza confrontarsi con gli amministratori sui territori. Sappiamo che questa è una partita che si gioca a livello nazionale e non chiediamo a lui di revocare il decreto 49, ma pretendiamo maggiore rispetto per i cittadini che rappresentiamo visto che ne va della loro salute. Questa gestione non ha fatto altro che aumentare i viaggi dei cittadini fuori provincia per curarsi ed il numero di ricoveri all’interno di istituti provati. Vogliamo dire basta a questa amministrazione sanitaria della vendetta politica». A far eco al sindaco di Scafati c’è il suo equivalente di Eboli Martino Melchionda: «Ci troviamo – dichiara – di fronte ad una gestione indegna della Sanità in provincia di Salerno. Ci sono territori che vengono puniti oltremodo, togliendo loro funzioni vitali per la salute dei cittadini. Noi ci siamo presentati qui per manifestare, mettendo da parte l’appartenenza politica, per gridare il nostro dissenso ma dopo l’atteggiamento di oggi non ci rimane che dialogare direttamente con il governatore Caldoro». Per il primo cittadino di Sapri, Giuseppe Del Medico, quella consumatasi ieri mattina è stata “una delle vicende più tristi da quando faccio l’amministratore”: «Mentre i territori vengono lasciati a loro stessi – dichiara – ci si permette anche di mancare di rispetto ai sindaci e ai cittadini che rappresentano riservando un trattamento indegno. Non staremo a guardare mentre i nostri cittadini sono costretti a spostarsi in Basilicata per farsi curare e se la loro intenzione è quella di abbandonarci a noi stessi, vorrà dire che chiederemo l’annessione alla Basilicata. Siamo stanchi di chi non da assolutamente spazio al dialogo». I sindaci quindi, promettono battaglia al manager Squillante, dal quale, nonostante le pesanti accuse e le richieste di dimissioni, non sono arrivate reazioni.