di Alfonso Angrisani
Ieri mattina davanti il panificio Landi di Via Giulio Ruggi, vi era un cartello giallo che riportava le testuali parole: “Si avvisa la gentile clientela che l’attività resterà chiusa, ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto in tutti questi anni“. Solitamente quando chiude una saracinesca, è sempre un pugno allo stomaco per una città, una sconfitta alla quale siamo abituati in questo determinato contesto storico. Al di là dell’aspetto squisitamente economico, cercando di dare una lettura sociologica e percorrendo la storia del quartiere, oltre quelle grigia saracinesca possiamo cogliere quelle sottili emozioni che hanno accompagnato la nostra vita. Lo scrivente è uno dei tanti che è cresciuto con le pizzette calde della Signora Ida quando da piccolo andava a scuola, oppure da ragazzo mentre andava al mare nei mesi estivi. I bambini della Matteo Mari durante la ricreazione aprivano la buona focaccia preparata dal carissimo Emilio Landi Miliuccio per gli amici. Il profumo di Pane caldo che si sentiva nelle prime ore della giornata, le buonissime focacce al gusto di patate, cipolla e peperoni venivano acquistare dai tanti salernitani che provenivano da tutti i quartieri della città. I miei occhi di bambino mi fanno rivivere la dolcezza della signora Ida, la sua grande umanità che aveva con i bambini e con tutte le persone del quartiere in particolare quelle più povere ed indifese, spesso regalava pizzette e focacce a chi non aveva soldi. Un tempo il panificio Landi preparava una varietà di prodotti gastronomici come dimenticare i panini napoletani, il buonissimo pane con i cigoli, i calzoni al forno con la ricotta, le pizze con il pomodoro fresco, con le melanzane, con i peperoni e la cipolla e tanto altro. Alcuni anni fa mi trovavo a colazione con un ex sindaco di una grande città dell’ Italia meridionale, il quale parlando di Salerno mi raccontava la sua visita nella nostra città durante gli anni della giunta Giordano nella veste di turista aveva da poco conseguito la laurea in giurisprudenza si stava preparando al Concorso un Magistratura, l’illustre primo cittadino dopo avermi raccontato la sua passeggiata nel Centro Storico tra Vicoli che portavano al bellissimo Duomo, fece un veloce tuffo a mare fermandosi sulla spiaggia del Marconi, mi raccontava di aver fatto sosta al panificio Landi ricordava il gusto, il profumo e quel sapore autentico di grano e sapori genuini, alla sua osservazione replicai raccontando il grande amore che hanno molti salernitani in quella strada che portava alla scuola Matteo Mari, quella via che profumava di pane e che ci apriva verso quei dolci ricordi della nostra bellissima Infanzia. Alla signora Anna Maria, al caro Tonino ed al mio amico Massimo con il cuore in gola e gli occhi pieni di lacrime e forgiati nella splendida vernice della commozione dico con cuore aperto grazie di tutto non solo per il vostro servizio, ma per le dolcissime emozioni che escono dal vostro negozio, quelle leggiadre ed uniche sensazioni che ci fanno vibrare il cuore ieri, oggi e sicuramente anche domani.