Pronto soccorso, si accentuano i tanti problemi che vivono pazienti e parenti - Le Cronache
Cronaca

Pronto soccorso, si accentuano i tanti problemi che vivono pazienti e parenti

Pronto soccorso, si accentuano i tanti problemi che vivono pazienti e parenti

di Erika Noschese
Permangono e sono addirittura accentuate le criticità relative al pronto soccorso afferenti al presidio ospedaliero universitario Ruggi d’Aragona. A denunciarlo Cittadinanzattiva”, “Tribunale per i Diritti del Malato” Ruggi Salerno e “Medicina Democratica” sezione di Salerno che già lo scorso 30 ottobre avevano sollecitato l’Asl di Salerno, il direttore generale del Ruggi e il presidente della Regione per segnalare le criticità e i disservizi che puntualmente si presentano presso la struttura ospedaliera, a discapito dei pazienti. Permane il contesto di solitudine, di abbandono e di paura che i pazienti vivono, maggiormente quelli non autosufficienti, contesto dovuto alla permanenza anche per 5 giorni nei locali del pronto soccorso perché gli operatori non riescono a trasferirli nei reparti di degenza specifici per carenza di posti letto. Il conseguente sovraffollamento mette a dura prova la capacità dei Medici e degli Infermieri di garantire una efficace assistenza, un immediato inquadramento diagnostico ed un trasferimento veloce nelle degenze specifiche. Alcuni pazienti vanno via dal Pronto Soccorso, soprattutto quelli con minore autonomia e con più fragilità, perché è impedita la presenza, al loro fianco, di un familiare, così come è indicato nelle varie normative nazionali e regionali. La lunga sosta in barella crea una situazione di angoscia e di paura per i pazienti ed un senso di impotenza e frustrazione per gli operatori. «Alcuni Medici, sentendosi esposti ad un alto rischio clinico per le difficoltà nel garantire l’assistenza ad un numero elevato di pazienti, spesso con patologie tempo-dipendenti, preferiscono, per questo e per altri motivi, dimettersi dal servizio pubblico. A queste criticità si risponde con rimedi peggiorativi, come l’accorpamento dei pronto soccorso o il reclutamento di “medici a gettone” – hanno dichiarato – Salerno, i cui termini sono scaduti da un mese. Occorre alleggerire i carichi di lavoro nei Pronto Soccorso, recuperando i posti letto soppressi nelle varie degenze specialistiche, motivando gli operatori tutti con un riconoscimento normativo incentivante e favorendo la naturale alleanza con i pazienti contro chi sistematicamente si avvantaggia delle difficoltà della Sanità Pubblica. Occorre far funzionare, nell’immediato, la Medicina Territoriale, di prossimità e d’iniziativa, in modo da fare da filtro ai ricorsi impropri ai pronto soccorso e permettere le cure domiciliari dove possibile. Occorre organizzare, da subito, nei poliambulatori dell’asl di Salerno (in città ve ne sono due) un’assistenza Medico-Infermieristica sulle 24 ore coinvolgendo i Medici di Base, della Continuità Assistenziale e gli Specialisti Ambulatoriali, attrezzando una piastra radiologica con Tac ed una postazione laboratoristica h24, oltre ad un’ambulanza pronta alle emergenze, come previsto dal DL n. 77». Da qui la richiesta al sindaco e la Conferenza dei Sindaci dell’Asl di Salerno di intervenire per favorire la collaborazione tra Azienda Ospedaliera e azienda sanitaria locale per affrontare le varie criticità; che vengano attuate le indicazioni del DL n. 77 a partire dalla riorganizzazione delle strutture ambulatoriali esistenti su tutto il territorio dell’Asl Salerno e dal rispetto degli standard del decreto stesso, con particolare attenzione alle assunzioni di operatori sanitari; di favorire la partecipazione delle associazioni di utenti ed organizzazioni sindacali nella progettazione e programmazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria.

1 Commento

    Tutti vogliono essere coinvolti nel processo decisionale delle cure tranne gli attori coinvolti: medici e comparto. Davvero esilarante

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