Giustizia, il tallone d’Achille resta la carenza di personale - Le Cronache
Salerno Ultimora

Giustizia, il tallone d’Achille resta la carenza di personale

Giustizia, il tallone d’Achille resta la  carenza di personale

di Clemente Ultimo

Restano i vuoti in organico il vero tallone d’Achille per il comparto giustizia a Salerno, vuoti che sono all’origine di ritardi e disfunzioni che finiscono, in ultima analisi, per pesare sugli utenti del servizio. Questa l’istantanea scattata dall’avvocato Ugo Bisogno, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati di Salerno, premessa per una riflessione a tutto tondo sullo stato di salute della giustizia. «È bene sottolineare – esordisce l’avvocato Bisogno – come il Tribunale di Salerno funzioni con tempi rapidi, ovviamente riferiti alla specifica situazione italiana, tuttavia una cronica mancanza di personale finisce per creare dei veri e propri colli di bottiglia, in particolare per quel che riguarda gli uffici dei giudici di pace». Partiamo dalla situazione relativa al Tribunale «Questa forse è la situazione meno problematica. La dotazione di personale è sostanzialmente adeguata per quel che riguarda le cancellerie, il vero problema è il numero insufficiente di magistrati. Esiguità che comporta un sovraccarico di lavoro, dunque non è raro assistere a rinvii di due o tre anni dell’udienza finale. Ci sono poi alcuni problemi specifici legati ai giudici onorari, temi complessi di cui come Aiga abbiamo investito la presidenza del Tribunale già nei mesi scorsi». Criticità maggiori sembrano riscontrarsi, invece, presso gli uffici del giudice di pace. «In questo caso la situazione è decisamente più complessa. Non solo c’è una forte carenza di personale nelle cancellerie, ma si somma a due fattori che contribuiscono a disegnare un quadro preoccupante: da un lato con gli accorpamenti disposti nel 2013 è aumentato il carico di lavoro da smaltire a parità di personale disponile, dall’altro in quasi un decennio numerosi funzionari hanno raggiunto il traguardo della pensione. Il risultato di questi due elementi è l’inevitabile accumulo di arretrati, ormai la notifica di una sentenza impiega mesi mentre prima era quasi immediata. Come se non bastasse c’è da tener presente che con organici ormai ridotti all’osso anche l’assenza per malattia di un solo cancelliere, evento certo non raro in periodo di pandemia, ha ricadute pesantissime sul funzionamento degli uffici». In questo contesto non particolarmente confortante l’ufficio di Montecorvino Rovella è diventato un vero e proprio caso. «Il dato più eclatante è certamente costituito da ritardi nel deposito delle sentenze che hanno raggiunto i due anni, mentre la quotidianità è fatta di calendari che non vengono rispettati, da rinvii delle udienze. Se si considera che l’ufficio è rimasto a lungo fermo per mancanza di personale, il quadro è chiaro nella sua gravità. Come Aiga abbiamo denunciato questo stato di cose alla presidenza del Tribunale, chiedendo un intervento risolutivo che, tuttavia, non appare possibile in tempi brevi: la situazione dovrebbe essere superata tramite l’assegnazione del posto mediante concorso. Intanto la situazione grava sulle spalle dei cittadini».