Delitto di via S. Leonardo: le testimonianze - Le Cronache
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Delitto di via S. Leonardo: le testimonianze

Delitto di via S. Leonardo: le testimonianze

di Erika Noschese

Sarà l’esame autoptico a chiarire alcuni punti, a partire dall’ora del decesso e l’ipotetica arma utilizzata. Sono ancora tanti, infatti, gli interrogativi in merito alla morte di Maria Grazia Martino, la donna di 91 anni trovata morta domenica nel suo appartamento in via San Leonardo 164, a Salerno. L’anziana divideva la casa con la sorella Adele Martino, rimasta ferita in una colluttazione che fa pensare ad una rapina violenta. La Squadra Mobile sta lavorando per delineare quanto accaduto nello stabile che affaccia su una strada molto trafficata della zona orientale, a pochi metri dall’ospedale Ruggi d’Aragona. Sotto choc il rione dove le due signore erano conosciute e benvolute. L’87enne, Adele, intanto è stata trasferita al Reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona per un trauma cranico ma, stando a quanto riferiscono fonti ospedaliere, non sarebbe in pericolo di vita ma viene monitorata dai sanitari. Ha riportato un’infrazione a un dito. L’autopsia sul cadavere della vittima, invece, potrebbe essere eseguita nella giornata di oggi e sarà un importante tassello per comprendere chi e come abbia provocato il decesso della signora e il ferimento della sorella. Il cadavere della 91enne sarebbe stato rinvenuto in cantina e accanto al corpo senza vita la sorella, ferita. A individuare le due donne in panettiere della zona che, alle 7.30 di domenica mattina, è stato messo in allarme dalla nipote Adele: la donna, infatti, ogni mattina si reca presso l’appartamento delle zie dove, al piano di sopra, vive anche lo zio, costretto su una sedia a rotelle a causa di un’invalidità. La nipote, come ogni mattina, si era recata da I Fornai per acquistare il pane ma si era allarmata perché – stando al racconto dei testimoni – non avrebbe trovato le zie in casa. “Domenica mattina ho incontrato la nipote, dopo dieci minuti torna da me in lacrime e mi chiede aiuto perché non trovava la zia – racconta il panettiere della zona che inizia la sua attività lavorativa verso le 2.30 di notte – Le chiedo dieci minuti, il tempo di liberarmi dal lavoro e mi reco presso l’abitazione delle donne”. L’uomo ha raccontato che al piano terra era tutto a soqquadro e vi erano macchie di sangue ovunque. Poco distante dalla cucina un piccolo corridoio che conduce in cantina e proprio lì sarebbero state individuate le due donne, l’una morta sul colpo e l’altra ferita. Proprio il panificatore ha contattato nell’immediato le forze dell’ordine, giunte sul posto dopo circa mezz’ora e il 118. Le due sorelle, conosciute in zona come “le signorine” erano solite lasciare liberi i cani di notte, forse per una maggiore sicurezza. Stranisce, dunque, che questo non sia avvenuto sabato: i cani infatti erano legati e non avrebbero abbaiato, segno che – verosimilmente – conoscevano le persone che si sono introdotte in casa. Al momento, infatti, l’ipotesi al vaglio resta quella di una rapina finita male. Molti in zona raccontano delle sorelle Martino, parlando di due donne benestanti. “Aspettavano di festeggiare il milione, si dice”, hanno raccontato alcune persone che ben conoscono le signorine Adele e Maria, proprietarie proprio del negozio I Fornai e con diversi appartamenti a Salerno e Napoli. Il racconto dei titolari di attività della zona “Conoscevo le signore, tutte le mattine mi aprivano il cancello per parcheggiare il furgone, posso dire che erano due bravissime persone – ha raccontato la dipendente de I Fornai, figlia del panificatore – La signora Maria era sempre in movimento, arzilla e ora non ci sentiamo più così sicuri: mio padre scende alle 2.30, non stiamo affatto SERENI”. Maria e Adele infatti erano solite recarsi al panificio la mattina per acquistare alcuni prodotti. Loro, nonostante l’età coltivavano l’orto. Ogni tanto si recavano dal fruttivendolo di fronte la loro abitazione per acquistare i peperoni. “Ho aperto quest’attività da un anno circa, conoscevo le sorelle Martino perché, pur avendo un orto, venivano spesso da me ad acquistare i peperoni – ha raccontato il titolare – Due persone perbene, tranquille. Spesso vedevo una di loro alla guida, nonostante l’età. Questa tragedia ci ha sconvolto, non ci sentiamo più sicuri e pensare che quando chiudo per la pausa pranzo lascio tutto fuori, nessuno ha mai toccato nulla”. Acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza Domenica mattina, le forze dell’ordine hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei locali della zona. Da questo si spera di poter avere qualche indizio per risalire ai malviventi che hanno agito nel silenzio: nell’appartamento vivono, infatti, altre quattro persone ma nessuno ha sentito né visto nulla. In zona ci sono le telecamere del bar Dei Giovani e del ristorante Ciardò, a pochi passi dall’abitazione delle vittime, entrambi già raggiunti dalle forze dell’ordine per acquisire le immagini. “Siamo sconvolti, non è mai successa una cosa simile in questo quartiere, siamo qui da 40 anni. Pensiamo che sia una conseguenza di questa crisi profonda che spinge le persone a rubare pur di avere i soldi”, ha dichiarato Sabato Massimo, titolar del Bar dei Giovani, già in passato vittima di alcuni furti. “Ora sicuri non siamo, in passato abbiamo subito rapine e abbiamo deciso di installare le telecamere di videosorveglianza – ha poi aggiunto – Maria e Adele sono sempre state due persone tranquille, casa e lavoro e non davano fastidio a nessuno. Abbiamo paura, dobbiamo prestare massima attenzione ma imparare convivere con questa paura”. Preoccupato e ancora fortemente compito dalla tragedia anche Francesco Ciardi, titolare del ristorante Ciardò: “Una cosa simile credo non sia mai accaduta, zona tranquilla, da quando sono qui non ho mai registrato episodi eclatanti. Siamo sicuramente più agitati dopo la tragedia accaduta, erano due sorelle tranquille – ha detto l’uomo – Ricordo con affetto le due nonnine, le conosciamo tutte qui. Nella mattinata di ieri (domenica per chi legge ndr) sono stato contattato dalla polizia per acquisire le immagini delle telecamere di videosorveglianza, è una tragedia che sconvolge, non saprei dire cosa può essere accaduto”. Il fratello disabile delle due donne e i cani sono stati presi in cura dai nipoti delle donne.