di Monica De Santis
Non si placano le polemiche intorno alla realizzazione di un resort di lusso al posto del complesso religioso che si trova al confine tra il mare cristallino di Ascea e la necropoli di Elea. Dopo l’interrogazione presentata ai ministri Franceschini e Cingolani, da parte dell’onorevole Gigi Cascielo, ora scendono in campo anche i senatori Ruotolo e De Petris, che chiedono di fermare quel progetto… “Aderiamo e condividiamo l’appello lanciato contro lo scempio che si sta consumando nel Cilento all’ombra della Torre di Velia, tra il mare cristallino di Ascea e la necropoli di Elea, – dicono i due senatori – per la realizzazione di un progetto di riqualificazione che prevede di trasformare un complesso religioso, già sembra stupefacente che negli anni ’60 ne sia stata autorizzata la costruzione per volontà del vescovo Biagio D’Agostino, in un enorme resort turistico con 149 camere, un parco giochi, una piscina, un campo di calcetto e un campo da paddle. La fitta schiera di pini marittimi che ‘nascondevano’ la vecchia struttura sono stati abbattuti e adesso il mostro di cemento – visto non solo dalla costa – rappresenta in modo evidente un vero oltraggio alla bellezza e all’equilibrio di quei luoghi che ricadono anche in un’area vincolata dal Parco Nazionale del Cilento, Diano e Alburni e in una zona dichiarata a rischio erosione. Ciò avviene in un fazzoletto di terra dove Parmenide e Zenone fondarono la scuola eleatica”. I senatori Sandro Ruotolo e Loredana De Petris tra le altre cose annunciano anche che “Ne chiederemo conto in una interrogazione urgente ai Ministri della cultura Franceschini e della transizione ecologica Cingolari invitandoli a verificare al più presto come è potuto accadere che il Comune di Ascea, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno su richiesta della diocesi di Vallo della Lucania abbiano concesso tutte le autorizzazioni. E inoltre chiederemo ai responsabili dei dicasteri il rispetto della ‘Legge Velia’, nata nel 2005 con la quale si vieta di realizzare qualsiasi opera edilizia e apportare modifiche all’assetto del territorio, per assicurare un adeguato decoro dell’area che circonda il parco archeologico”. Una vicenda questa che sicuramente proseguirà fino a quando non si avranno risposte chiare sul perchè si stia permettendo la realizzazione di questo resort e se i vincoli che vi sono in tutta la zona sono e saranno rispettati come prevede la legge.