«I rincari abnormi di energia, materie e componentistica rendono urgente ed ineludibile la previsione, per legge, di un meccanismo revisionale e il riequilibrio anche dei contratti in corso privi di clausola di compensazione». È l’appello che lancia il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, preoccupato dalla sempre più diffusa mole di rincari che rende ormai improponibile, per le aziende, partecipare a gare d’appalto definendo proposte per tempistiche realizzative anche di breve e medio periodo. «Alle gare di appalto – denuncia il presidente Lombardi – le imprese preferiscono non partecipare, giacché i rincari sono così frequenti e consistenti, da rendere non più sostenibile un’offerta anche nel giro di pochissime settimane». La Tav da Brescia a Verona, la super ferrovia che avvicinerà i nostri confini per lavoro, tempo libero, merci, già sta facendo i conti con i rincari delle materie prime, ed è fortissimo che tutti gli interventi infrastrutturali in cantiere con il Pnrr subiscano allarmanti rallentamenti (se non blocchi totali). Ferro, acciaio, cemento (ovviamente imprescindibili per binari, traversine, scambiatori, tutto quello che in gergo si chiama “armamento”), risentono pesantemente di questi continui aumenti. «Tutto questo – aggiunge ancora il presidente Lombardi – mette a rischio questi interventi. Le aste per gli appalti vanno deserte e le aziende aggiudicatarie di gare già bandite, sempre più frequentemente non riescono a “stare dentro con i costi”, come si dice in gergo. Non è un caso che, con sempre maggiore frequenza, preferiscano disertare le gare, che per questo finiscono deserte. In qualche caso addirittura non è bastata la previsione di un aumento del 10 per cento, da 60 a 66 milioni, per l’importo base: la mole e consistenza dei rincari superava di gran lunga questa percentuale». Federcepicostruzioni ha presentato una proposta al Governo per risolvere la problematica ed evitare che l’attuale situazione, infici le gare e la tempistica attuativa del Pnrr, con le prevedibili problematiche sul cronoprogramma europeo. «Occorre un meccanismo di determinazione del prezzo delle materie prime – conclude il presidente di Federcepicostruzioni – che consenta rilevamenti mensili e conseguenti adeguamenti nei prezzari delle materie prime. Occorre un sistema che consenta di calcolare il prezzo di applicazione al momento della realizzazione dell’opera, e non in fase di preventivo o di offerta, arginando il rischio-aumenti. Questo meccanismo deve consentire alla Direzione dei lavori e al RUP un meccanismo di adeguamento di tutti i prezzi che hanno subito variazioni, in sede di redazione degli Stati di Avanzamento dei lavori».
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