di Monica De Santis
Il Teatro Genovesi di Salerno alza il suo sipario sabato 22 alle ore 21.15 ed in replica domenica 23 gennaio alle ore 19, nell’ambito della sezione “eXtrafeStivalXS 2022” sullo spettacolo “La risposta di Ofelia” scritto ed interpretato Viola di Caprio. Una riscrittura che rimette al centro il personaggio di Ofelia, uno dei principali personaggi femminili della tragedia Amleto, così fragile e drammatico, in bilico tra il dolore per la morte infelice del padre e un amore degradato e deluso. Sola in scena Ofelia (di Caprio) dialogherà con gli altri personaggi dell’Amleto: Polonio suo padre (voce di Lucas Tavernier); Laerte, suo fratello (voce di Miha Bezeljak) e lo spettro di Amleto, defunto re di Danimarca (Yuri Grandone). Figlia di Polonio, ciambellano di Elsinora, capitale della Danimarca, e sorella di Laerte, giovane cavaliere, Ofelia è una giovane aristocratica non appartenente alla stirpe reale: la residenza alla corte di Elsinore le è permessa grazie alla carica ricoperta dal padre. Il ruolo che Ofelia ha nella tragedia è quello della vittima degli eventi: delusa da un amore per Amleto che crede non puro, veritiero e disinteressato (Amleto rinnegherà i sentimenti per lei per non coinvolgerla nelle meschine trame dello zio Claudio, usurpatore del trono di Danimarca) e divenuta folle per l’assassinio del padre a opera dello stesso Amleto, terminerà la sua esistenza affogando in un corso d’acqua, scatenando l’odio e la vendetta da parte del fratello Laerte, che tenterà di uccidere Amleto. Ofelia è una giovane donna, abitante di un castello di cui conosce solo la sua stanza, che è un luogo incantato dove trascorre il tempo, tra fiori e personaggi della sua immaginazione. A sua insaputa, in quel castello, si svolge il dramma shakespeareano dell’Amleto, cui lei non prende parte. Nulla le viene comunicato da Amleto, in merito alla visione dello spettro, che pone fine alla loro storia e dà inizio alla tragedia; nulla le si dice sulla morte del padre. Non ha status Ofelia, è una donna senza marito, senza figli, presto senza padre, che riceve solo veti come unica forma di dialogo che la veda in qualche modo coinvolta. Ma in quella stanza, forte della memoria della madre (Fata), un personaggio stravagante, forse frutto della sua stessa immaginazione, che le dà coraggio e ascolto, capisce di avere diritto di replica; capisce di non voler far parte di un mondo che la relega al silenzio e all’obbedienza. La sua fine è una scelta, che passa anche dall’appropriazione di un monologo dell’essere o non essere: si riscopre nobile, pura, altamente morale, senza la virile forza che fa l’eroe ma con la femminile grazia che, con amore, si dissocia. Si ricorda che è stato pubblicato il cartellone della 13esima edizione del Festival Nazionale Teatro XS Città di Salerno 2022. Il primo spettacolo che era in programma domenica 30 gennaio “Signorina Julie” è rinviato a domenica 8 maggio.