di Andrea Pellegrino
A Napoli di Vincenzo De Luca non vogliono proprio saperne. Anzi, in attesa dell’assemblea regionale del Pd, fissata inizialmente per oggi, poi rinviata a venerdì, le manovre interne al partito sono tante e tali da preoccupare la segreteria provinciale di via Manzo. D’altronde il sindaco di Salerno, ex aspirante viceministro del Governo Renzi, sta perdendo sempre più il suo potere “contrattuale” e le sue mosse (in particolare la battaglia legale contro la delibera sull’accelerazione della spesa) stanno indispettendo sempre più gli amministratori anche della sua provincia. Insomma se Napoli non vuole, Salerno non si straccia le vesti, con buona possibilità che dietro l’angolo per Vincenzo De Luca ci sia lo sgambetto bis. E la prima prova sarà uscire indenni dalla segreteria regionale, dove traballa il nome di Nello Mastursi, indicato come coordinatore dell’organizzazione regionale. A quanto pare i democrat partenopei (e non solo) avrebbero posto un bel veto sul fedelissimo di De Luca che, ricordiamo, nei giorni del sindaco di Salerno in odore di nomina ministeriale, era stato già mal sopportato dalla dirigenza campana. In compenso le diplomazie salernitane e napoletane starebbero trovando una soluzione per salvare il salvabile: o meglio evitare un nuovo “colpo di grazia” a Vincenzo De Luca. Così si parla di un possibile allargamento della segreteria Tartaglione, con l’ingresso naturalmente di napoletani, rimasti attualmente alla finestra. Si ragiona anche sulla presidenza, che dovrebbe andare a Michele Grimaldi, terzo candidato alla carica di segretario regionale, che dopo i risultati avrebbe mostrato interesse verso “l’unità di partito”, strizzando così l’occhio all’ex sfidante Assunta Tartaglione. La fuoriuscita dal Governo, con le ben note modalità, insomma avrebbe stravolto tutti i piani di Vincenzo De Luca il cui “isolamento politico” fuori le mura cittadine sembra accentuarsi sempre più. Da nominare, venerdì, ci sarà anche la direzione regionale. Ed anche in questo caso varrà la regola del più forte. Di certo i «renziani della prima ora» salernitani si sarebbero messi già al riparo: per loro certi due nomi. Tra questi, c’è quello dell’uscente Gennaro Fiume ma anche di Paolo Russomando o di Sergio Annunziata. In più venerdì sarà anche il giorno di Guglielmo Vaccaro (secondo sfidante della Tartaglione) che attende le sue risposte, dopo l’occupazione della sede salernitana del Pd conclusasi con l’armistizio firmato proprio dalla neo segretaria regionale che durante la prima assemblea regionale dovrebbe recepire le modifiche statutarie proposte dal deputato di Scafati. Un inizio che potrebbe essere davvero difficile per la nuova segreteria regionale del Pd, che nasce in piena campagna elettorale per le Regionali. Ormai, anche se manca più di un anno, nel Partito democratico campano non si parla d’altro e la lista dei candidati a Governatore già è abbastanza lunga.