È molto complessa la situazione del Rione Moio ad Agropoli, una delle zone periferiche della città. Tanti gli appelli dei cittadini, richieste cadute nel vuoto più assoluto. L’alluvione del 19 novembre ha provocato tantissimi danni ai cittadini, sia essi privati che attività pubbliche, ma nulla ha insegnato a chi di dovere, tant’è che le precipitazioni degli ultimi hanno provocato altri danni e molto preoccupato la popolazione. Sulla questione, interviene Annarita Spira, la presidente del Comitato Moio. «Ripensando a quanto accaduto a novembre – dice – non mi sento di giustificare nessuno perché se i canali fossero stati puliti, non sarebbe successo nulla. Nel mio ruolo di presidente del comitato, mi sono recata al comune per chiedere interventi perché io conosco le criticità del mio territorio. Si era all’inizio del mese di ottobre e nonostante le promesse nulla venne fatto. A novembre, poi, c’è stata l’alluvione che ha causato infiniti danni. La sera stessa sono arrivati i sacchi di sabbia da posizionare per fermare un’eventuale altra ondata alluvionale. Nei giorni seguenti – continua la presidente – è stato necessario buttare tutto ciò che aveva subito danni come mobili o altro.
Dal Comune ci venne detto che avrebbero loro ritirato il tutto e poi smaltito. Ciò, manco a dirlo, non è avvenuto e quella spazzatura in alcuni microdiscariche è ancora lì». Annarita Spira ricostruisce i vari accadimenti: «Venne giù anche un ponte, andando a rovinare anche tutti i sottoservizi e la situazione va via via peggiorando anche in questi giorni. Aggiungo che per la pulizia dei canali, nulla è stato fatto dal giorno dell’alluvione ad oggi, nonostante le tante richieste protocollate. A metà dicembre, abbiamo parlato ulteriormente col sindaco ed è passato oltre un mese. Ciò che ci indigna è che manca il monitoraggio dei canali, degli alvei e dei corsi d’acqua da parte della cosa pubblica. Ci sostituiamo noi cittadini a loro e facciamo ciò che dovrebbe fare l’ente comunale. Questa volta ha piovuto tanto, è vero, ma lo ha fatto costantemente e non in modo violento.
Ha piovuto tanto ma nell’arco di più giorni e l’acqua ha avuto modo di defluire». A questo punto, la presidente espone quella che dovrebbe essere un qualcosa di assolutamente scontato, ma che ad Agropoli non lo è: «Non possiamo sempre e solo sperare che non accadano eventi come quello di novembre. Noi vogliamo certezze che i compiti che ha un comune vengano espletati. Palazzo di Città – continua – ha la competenza dei fossi e dei canali di scolo e a lui spettano pulizia e manutenzione, oltre a tutto ciò che riguarda l’assetto idrografico. Fermo restando che anche coi canali puliti, può succedere di tutto, ma nel momento dell’alluvione, essi erano sporchi e addirittura in un canale c’è ancora il tronco di un albero. Dove noi non possiamo arrivare, ci fermiamo perché è pericolo e perché non abbiamo la forza, ci vorrebbero dei mezzi adeguati, ma nessuno se ne interessa. Queste sono richieste fatte sotto varie forme negli ultimi giorni e il risultato è sempre la non risposta. Ci dicono solo che mancano le risposte. Io spero che nessuno si faccia mai del male – conclude – ma continuiamo a vivere nel terrore».