Il campo è definito. Resta quello dei Socialisti e Democratici europei. Ieri Nicola Zingaretti ha incontrato Frans Timmermans, candidato socialista alla guida delle commissione Ue. E’ stato con Matteo Renzi segretario che tutto il Pd ha aderito alla famiglia dei S&d chiudendo la fase in cui eurodeputati di provenienza exDs e ex-Margherita sedevano in gruppi diversi a Strasburgo. Ora con l’interventismo di Emmanuel Macron potrebbe formarsi uno spazio in grado di attrarre parte del Pd. Matteo Renzi ha sottoscritto il Manifesto lanciato dal presidente francese. Una mossa che il neosegretario, al termine dell’incontro con Timmermans, definisce “non divisiva”, anzi “è utile e positivo che ci sia un fronte larghissimo in difesa dell’Europa e che a promuoverlo sia il presidente di una nazione come la Francia. Magari lo promuovesse il nostro presidente del consiglio…Considero il Manifesto di Macron un elemento di ricchezza che fa bene all’Europa”. Nessuna polemica insomma. “Dentro questo fronte pro-Europa -sottolinea Zingaretti- vivono diverse sensibilità che arricchiscono la sfida europea. Io metterei più l’accento -non come critica, ma come contributo- sulla necessità di una svolta sulla crescita, di un’Europa sociale, del lavoro? Non lo vivo come un manifesto alternativo ma come uno degli elementi di ricchezza che fa bene all’Europa, perché dobbiamo essere tanti a difendere e rifondare questo grande patrimonio. Le diversità non sono un problema”. Timmermans parla della vittoria di Zingaretti come di un “segnale di speranza per la sinistra”. “Ho visto questa vittoria incredibile domenica. È stata vista dappertutto in Europa, Nicola ha fatto una campagna elettorale stupenda. Adesso c’è speranza per la sinistra, inizia in Italia ma vediamo anche in altri paesi come Spagna e Germania. Nicola ci dà questo ottimismo, questa volontà di vincere”. Intanto, su come il Pd si presenterà alle europee, si va confermando che l’ipotesi listone sarà difficilmente percorribile. E se andrà così, non sarà un dramma. Basta che oltre alla “lista aperta, ricca e inclusiva” a cui Zingaretti intende lavorare ci siano forze che giocano nello stesso campo, quello di chi vuole “cambiare pagina anche in Europa” contro quello di chi “la vuole distruggere”. “Io mi sto adoperando per unire anche quello che c’è fuori dal Pd”, dice Zingaretti. Italia in Comune si è già unita con i Verdi e si dialoga con Possibile. E poi c’è +Europa che si sta confrontando con la lista civico-ambientalista di Pizzarotti e verdi e che la prossima settimana vedrà anche Zingaretti. E Carlo Calenda? “Ho sottoscritto il manifesto e sono convinto dell’idea di Carlo Calenda -risponde Zingaretti- , lavoreremo per liste aperte, ricche e inclusive pescando non solo nella societa’ ma anche negli attori politici disponibili” come Giuliano Pisapia, forse Massimo Cacciari e magari lo stesso Calenda. “Quello che conta è che nel campo di forze del centrosinistra non ci siano guerre. Noi faremo al paese una proposta politica unitaria, ricca, competitiva. E se accanto ci saranno liste che si muovono, non dovremmo viverlo con spirito di polemica, ma uniti dallo stesso obiettivo. Nemmeno un voto -ha sottolineato Zingarettideve essere sprecato”.
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